Adoro questo uomo, è uno dei miei songwriters preferiti di tutti i tempi, un musicista protagonista della musica americana prima che tutto andasse a ramengo con la musica liquida e cazzate assortite.
Avrebbe potuto essere preso in considerazione per l’ “Anthology of american folk music” di cui vi ho parlato qualche giorno fa, è da considerare una delle grandi figure di riferimento in relazione alla canzone tradizionale americana pur agendo in direzione che cercasse di renderla più al passo coi tempi, sia a livello di suoni che lirico.
La sua prolifica carriera musicale è suddivisa tra gli pseudonimi Palace, Palace Songs e Palace Brothers (assunti nel corso degli anni novanta), mentre ha visto le opere più recenti alternarsi tra il suo nome di battesimo e l’identità di Bonnie “Prince” Billy.
Ha pubblicato tanti lavori che si possono distinguere in capolavori, buoni dischi e opere un po’ così di difficile definizione, forse autocelebrative. I fans lo hanno sempre seguito, comprando ogni cosa forse più per affetto che per reale valore artistico. Questa nuova uscita è da affiancare ad un libro di testi annotati e presenta il nostro in totale solitudine che si autocoverizza con la propria chitarra ( a parte un pezzo dal repertorio di Richard & Linda Thompson).
I rifacimenti sono spartani, esili, ricchi di melodia, senza pretese se non quella di dare sfogo alla propria voglia di produrre. Il risultato è affascinante, le canzoni sono belle e, in qualsiasi modo le si rivesta, non perdono il fascino che le contraddistingue.
Bisogna però tenere conto che, con questo, sono ben tre lavori consecutivi che Will non ci offre nessuna nuova composizione. Sarebbe necessario che qualcuno si prendesse la briga di suggerirgli che, per mantenere lo status raggiunto, è necessario dare alle stampe qualcosa di realmente nuovo, sicuri che non ci deluderà!!!


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