Come ben saprete gli album tributi proliferano a dismisura nel mondo musicale, sia quelli che rendono omaggio ad un artista oppure ad un gruppo, sia quelli che celebrano anniversari dell’uscita di un disco oppure della nascita di un’etichetta discografica.
Non tutto è apprezzabile, ma in questo caso credo che si possa prestare attenzione al prodotto che vuole omaggiare un genere ed i suoi musicisti attraverso il catalogo della Delmark di Chicago, label che possiamo considerare storica nella promulgazione di grande musica sia essa jazz o blues.
Vengono scelti brani di alcuni artisti che hanno reso grande l’etichetta e fatti reinterpretare da una house band composta da Melvin Smith al basso, Willie Hayes alla batteria e dai chitarristi Mike Wheeler e Billy Flynn che si alternano alla sei corde più altri strumentisti che appaiono in qualche pezzo, ma non in tutti i brani del lavoro.
L’apertura è affidata all’armonicista Omar Coleman che ci presenta la accattivante “Train i ride” di Junior Wells donandoci una versione pimpante di questa canzone che ha come tema il treno.
Molto ben riuscita la cover di “All for business” di Jimmy Dawkins, grande chitarrista, in una versione lenta e con un feeling da paura grazie alla bravura al canto di Linsey Alexander e alla bella prova alla chitarra di Billy Flynn.
Jimmy Burns rende omaggio a Big Joe Williams e ad una sua traccia storica quale “She left me a mule to ride” grazie all’intensità che riesce ad infondere nel canto e nel suonare l’acustica.
Mi piace parecchio la coppia che si cimenta con Magic Sam ed il suo pezzo “Out of bad luck” ovverosia Jimmy Johnson e Dave Specter che viene riproposto in modo che le chitarre siano grandi protagoniste.
Da ultimo vi cito “So many roads” di Otis Rush che grazie a Mike Wheeler viene riletto in modo fluido e con una resa lucente.
Non fondamentale, ma un disco piacevole che ci riconcilia con un genere che ultimamente non ci propone artisti e musica da lasciarci a bocca aperta!!!
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