“Signals Into Space” è il nuovo album in studio dell’acclamato duo elettronico Ultramarine. E’ il loro settimo album, dopo aver debuttato proprio su Crepuscule con “Folk” (TWI 894) nel 1990. In realtà la loro esplosione a livello mediatico avvenne l’anno successivo con “Every man and woman is a star”, un autentico disco epocale in cui i nostri miscelavano elettronico ed acustico, presentavano gli umori dell’acid-house in chiave dub il tutto con una sensibilità folk tipica della bruma britannica e con rimandi al Canterbury sound. Il suggello major avvenne nel 1993 con “United Kingdoms” che vedeva la partecipazione di Robert Wyatt. Successivamente persero un po’ della loro brillantezza, ma non mancarono mai di sperimentare.
Il nuovo disco è stato concepito da Ian Cooper e Paul Hammond in un periodo di tre anni e comprende quattro brani scritti insieme alla musicista nordamericana Anna Domino, una delle artiste preferite dal gruppo sin dalle sue uscite pop per Crepuscule e Factory negli anni ’80. “Signals Into Space” contiene anche i contributi del sassofonista Iain Ballamy (ECM, Food, Loose Tubes) e del percussionista e vibrafonista Ric Elsworth. È stato registrato e mixato a Londra con Andy Ramsay (Stereolab) e masterizzato da Noel Summerville.
È un’opera matura, con un taglio sonoro che torna ad avere sensibilità e sensualità, lasciando da parte quella componente atmosferica che era la cifra stilistica delle ultime fatiche in studio. Notevoli gli aspetti che danno un colore non definito al suono così come gli arrangiamenti che permettono allo stesso di avere una profondità mai prima d’ora toccata (sarà dovuto all’età dei due).
L’approccio al disco è stato quello di una persona che non si aspettava nulla di particolare e invece è rimasto estasiato dalle visioni che la musica evocava e dalla positività che mi ha lasciato al termine dell’ascolto!!!


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