THE PINE HILL HAINTS: “The Song Companion Of A Lone Star Cowboy” cover albumI Pine Hill Haints sono una delle più prolifiche e interessanti realtà dell’Americana contemporanea, capaci di riempire i loro spartiti di influenze bluegrass, folk, honky tonky e country, ma dall’animo rock. La band, capitanata da Jamie Barrier, ama chiamare ‘Alabama Ghost Music’ la propria esplosiva miscela dal forte accento southern. I The Pine Hill Haints sono attivi da oltre venti anni, con decine tra dischi, singoli ed Ep pubblicati nel corso della loro carriera.

Sono una band dell’Alabama che esiste da un quarto di secolo. È difficile da immaginare quando pensi a quanto velocemente le formazioni vanno e vengono. Anche se consideri la diversità del suono, un quarto di secolo è molto tempo, eppure la band riesce ancora a mantenere le cose fresche.

I quindici brani del nuovo album, “The Song Companion of a Lone Star Cowboy”, partono con l’accoppiata rock “Fall Asleep’ e ‘Back to Alabama”, in cui si incontrano bluegrass e folk irlandese, per proseguire con il groove alla Bo Diddley di “Pretty Thing” e il country tradizionale di “John Henry”.

Si continua con il pop di “Lone Star Kid” e il country rock in stile Sun Records di “Midnight Mayor” e “Louise” e il blues di “Wade in the Water” e “Downtown Blues”, in cui compare il leggendario musicista rockabilly blues J.D. Wilkes all’armonica.

Il gruppo è guidato dalla potente voce di Jamie Barrier (sempre più a suo agio nel ruolo di moderno Joe Strummer dall’animo country rock), accompagnato anche in questa occasione da Katie Barrier al mandolino e ai cori, Stevie LaBlanc al basso, Justin Ward al trombone e Brian Borden alla batteria.

“Fall Asleep” è un buon modo per iniziare l’album perché ti dà un’idea di quanto sia imprevedibile la natura della band. Questa traccia ha un ritmo che si addice a una canzone sui treni mentre la chitarra ha un suono rockabilly e la fisarmonica le dà una sorta di sensazione Tex-Mex. “Pretty Thing” è un ottimo esempio della gamma sonora dei nostri. È una miscela del primo rock and roll combinato con l’armonica blues e il tutto legato insieme a un ritmo di Bo Diddley. Questa non è l’unica incursione nel blues. “Satchel Paige Blues” ha l’energia di una canzone punk soprattutto nel ritmo. La chitarra e l’armonica forniscono una sorta di suono sporco simile a quello che ascolteresti su un disco della Voodoo Rhythm. L’album include anche una versione di “Catfish Blues”. Inizia come una melodia ridotta con solo la chitarra e la sega. Da lì, l’armonica entra ed è accompagnata da un ritmo che mantiene la canzone sbuffante.

“Fighting for the Wrong Side” è un brano di protesta, ma non è come le altre tracce del genere. In esso il Jamie canta: ‘Ho passato tutti i miei migliori anni a lottare per la parte sbagliata. Combatto per tutti quei gatti fascisti, ma a loro non importa se vivo o muoio’. Mentre canta quei testi, la sezione ritmica ti farà sicuramente muovere mentre la fisarmonica sembra attingere pesantemente dalle influenze Cajun. La cosa grandiosa di questo disco è che non sai cosa verrà dopo. L’unica certezza è che il prossimo pezzo sarà buono indipendentemente dallo stile. Ogni canzone è una sorpresa, che è ciò che ti tiene impegnato mentre ascolti. Mi sono entusiasmato all’ascolto, spero che coloro che prenderanno in considerazione questa raccolta possano provare le mie stesse sensazioni!!!


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