JORJA SMITH: “Be Right Back” cover album“Addicted” è una delle migliori canzoni dell’anno. La traccia di apertura e il primo singolo dal nuovo “Be Right Back” di Jorja Smith. La canzone sfrutta i considerevoli talenti di Smith come un maestro provato del soul britannico e li rifrange nel mondo da angolazioni sorprendenti. Sullo sfondo di un rock lunatico, stile Radiohead – tastiere sottili, un rullante balbuziente, chitarre fumose che sembrano sfarfallare dentro e fuori l’esistenza – Jorja mostra il suo equilibrio e la sua finezza di fronte al crepacuore. La sua voce sfreccia e svolazza attraverso il ritmo con una grazia casuale, pogando leggermente in sillabe allungate che fremono con precisione sintonizzata. ‘La cosa più difficile/ Non sei dipendente da me’, canta. ‘Io sono l’unica cosa di cui dovresti aver bisogno’.

Questa è una delle tante modalità che Smith esplora in questa sua uscita, le vibrazioni che evoca come mezzo per comunicare il crepacuore. È diventata un’esperta di questo depressivo R&B metropolitano da quando è emersa mezzo decennio fa da Walsall, una piccola città o una grande città nelle Midlands occidentali dell’Inghilterra. Da adolescente, ha segnato un singolo rivoluzionario nel 2016 con “Blue Lights”, evocando Rihanna mentre faceva riferimento a “Shook Ones, Part II” dei Mobb Deep e interpolando “Sirens” di Dizzee Rascal su accordi lamentosi e un ritmo forte.

Un anno dopo seguì un riflettore internazionale attraverso il mixtape-come-playlist di Drake in “More Life”. “Jorja Interlude”, su cui ha rappato la sua voce manipolata, è passata direttamente a “Get It Together”, una traccia dance jazz che ha funzionato essenzialmente come uno spettacolo di Jorja Smith. Nel giro di un altro anno Kendrick Lamar l’ha inserita nella sua pubblicazione opulentemente curata, l’album della colonna sonora di “Black Panther”, lasciandola spavalda su chitarre fumanti e strozzando la batteria ‘meno è più’ su “I Am”.

A quel punto, era pronta a prendere il suo posto come una delle nuove regine del soul britannico, in grado di attraversare uno spettro tra i suoni più terreni di Lianne La Havas e l’elegante R&B commerciale di Ella Mai. L’album di debutto di Smith del 2018, “Lost & Found” ha offerto caldi groove neo-soul, flessuoso pop da club, escursioni hip-hop jazz, strazianti ballate per pianoforte e altro ancora. Il nuovo disco continua su quelle coordinate, il progetto la vede ancora avventurarsi in vari stili di produzione, facendoli suoi. In “Gone”, porta una consistenza stanca nello spazio vuoto tra un ritmo di batteria elettro-organico e tastiere scintillanti.

Successivamente, “Bussdown” si appoggia all’influenza afro-caraibica di Smith, abbinandola al rapper nigeriano Shaybo e allacciando la loro voce con un groove reggae sottilmente singhiozzante; puoi praticamente vedere il fumo che si alza da esso. La parte centrale di “Be Right Back” è come se una pausa dominasse il resto dello spettacolo, un abisso da attraversare tra momenti salienti di energia superiore.

Fortunatamente le ultime due tracce riportano in vita il disco con un doppio colpo di dramma cinematografico. ‘Esci dalla mia testa!’ Smith esclama in “Digging” mentre i tom ruzzolanti e la scintillante chitarra sfocata creano un senso di caos low-key. Ancora meglio è “Weekend”, che mette in mostra il suo falsetto su un contrabbasso sputacchiante e accordi di pianoforte cupi che non sarebbero fuori luogo in uno dei primi album di James Blake. “Mi fai aspettare un minuto, posso sopportarlo”, canta a un vecchio fidanzato che l’ha bruciata.

Nel frattempo “Be Right Back” è abbastanza buono da catturare i nuovi arrivati ​​​​e dare ai fan di vecchia data la loro dose!!!


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