THE JAZZ BUTCHER – ‘The Highest In The Land’ cover album“The Highest in the Land” è il primo album in studio dei Jazz Butcher (alias Pat Fish, nato Patrick Huntrods) da “Last of the Gentleman Adventurers” del 2012. Purtroppo, è anche l’ultimo. Fish è morto in casa nell’ottobre 2021. Aveva solo 63 anni, ma su “Time” dal nuovo disco, sembra rassegnato al suo destino: ‘I miei capelli sono tutti sbagliati / Il mio tempo non è lungo / Fishy vai in paradiso, vai d’accordo, andare d’accordo’. In una recente serie di video di domande e risposte dei fan, Pat non viene quasi mai visto senza una sigaretta o una pinta in mano. Lo ha fatto a modo suo, suonando in piccoli club e, successivamente, sessioni online con i suoi amici, mantenendo la classe, senza rimpianti.

Questo stato d’animo intimo e confortevole si traduce in “The Highest in the Land”. L’afoso, stordito, shuffle in stile anni ’20 di “Melanie Hargreaves’ Father’s Jaguar” dà il tono, suonando come se si diffondesse dal fumoso retrobottega di un antico bar clandestino. L’aspetto di Max Eider, di lunga data alla chitarra, aggiunge un tocco vintage.

All’interno di questo ambiente accogliente, il disco è tipicamente eclettico, toccando diversi stili amati dal nostro: pop, rock, rockabilly, blues e, naturalmente, jazz. Tutto è basato su una chitarra dal corpo piacevolmente squillante. L’unica eccezione alla sensazione generale, e l’unica sorpresa musicale, è lo strumentale “Amalfi Coast May 1963”. Il brano suona esattamente come il suo titolo, riferendosi al noto paese costiero italiano. Il ritmo che mescola delicatamente e l’indicazione del tempo dispari portano a svenimento, archi widescreen e una melodia che suggerisce dramma, ma non abbastanza da disturbare il cocktail in mano. È una delizia retrò di facile ascolto che sarebbe ugualmente a suo agio su LP di Bert Kaempfert o Saint Etienne, uno che rivela una raffinatezza musicale che è facile trascurare data l’intelligenza pop di Fish.

Quando gli anni di carriera diventano importanti, alcuni artisti raggiungono il punto in cui la musica è principalmente un mezzo per sperimentare i propri testi, la saggezza e la gravità generale. Mi vengono in mente Leonard Cohen, Tom Waits e Lou Reed. Il ‘Macellaio’ è degno di una simile compagnia? Certamente. Sebbene non abbia raggiunto lo stesso livello di attenzione critica o addirittura successo commerciale, Pat era acuto, spiritoso, perspicace e, quando necessario, spietato. Il lavoro in questione fornisce molte prove. Sebbene nell’album manchi il maniacale malcontento che spesso si è fatto strada nei lavori precedenti, la relativa tranquillità della musica smentisce la disillusione e la frustrazione del povero Fish per l’attuale stato delle cose.

Jazz Butcher offre un po’ di vetriolo per la cultura odierna ossessionata dai social media e felice dell’annullamento. In “Sebastian’s Medication” lo chiama ‘politicamente corretto impazzito’. La sua valutazione è abbastanza astuta ed eloquentemente formulata da precludere qualsiasi sospetto che si stia comportando da burbero: ‘[Tutti] urlano sul laptop nel seminterrato / Conserva tutto l’odio e aspetta che scoppi / Non posso crederti / sei un tale artefice della tua stessa distruzione’. Ancora una volta, la musica degli Stonesy segue l’esempio con un assolo di chitarra prolungato, multi-tempo e distorto. Non è proprio il rumore incendiario di alcuni brani passati di Butcher, ma è facilmente il momento più energico della raccolta. Chi conosce la musica di Fish saprà che era anche un romantico impenitente. Pertanto, “The Highest in the Land” presenta un paio delle sue ballate sinceramente belle in “Never Give Up” e la traccia di chiusura dal titolo toccante “Goodnight Sweetheart”. Anche qui, però, il bordo rimane nitido. ‘Non mollare mai’, dichiara sul primo, ‘finché non lo desideri’. A modo suo, appunto.

Per tutto il tempo, il caratteristico tenore di Fish è ancora fanciullesco, ma anche avvizzito, e, stranamente, confortante. Questo disco assume un’importanza particolare a causa della sua natura postuma, rendendo la morte prematura del suo creatore ancora più dolorosa e inaccettabile. Sebbene il ‘Macellaio’ non dovesse più nulla dimostrare, aveva sicuramente molto altro da dire!!!


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