“See Through You” è completamente fornito di linee di basso post-punk, tracce ritmiche frastagliate, chitarre stridenti, voci disincarnate e testi senza senso, poi conditi con una densa melma di pappa di chitarra dissonante che sono tutti marchi di fabbrica di A Place to Bury Strangers (APTBS). Ora con la batterista Sandra Fedowitz e il bassista John Fedowitz al suo fianco come parte di una formazione rinnovata, Ackermann ha preso il caos per le redini. Laddove le versioni precedenti sono prive di abilità lirica o potenza melodica, il nuovo lavoro si espande oltre l’impulso primordiale di essere rumoroso e ciò che può sembrare puro fuzz si scompone in qualcosa di più calcolato. Quello che manca è la variazione che ha reso eccellente l’EP “Hologram” dell’anno scorso.
La band fa un buon sforzo per divertirsi un po’ con la propria interpretazione dei T. Rex nel glam burbero del primo singolo “Let’s See Each Other”. ‘Le tue storie mi fanno ridere, facciamo delle fotografie, ogni tocco manda un altro brivido’. È divertente quanto un incontro su Zoom con un gruppo di critici di album.
Ogni disco degli APTBS ne ha uno, e la canzone sul trauma cranico in primo piano questa volta è “My Head Is Bleeding”, il che potrebbe spiegare perché Oliver Ackermann si è dimenticato di scrivere una melodia vocale. La sua ripetizione surf rock è guidata da un buon uso di quella che suona come una patch preimpostata da una Yamaha DX7 intorno al 1986.
“Broken” è un affascinante studio in produzione che mostra cosa può fare APTBS con potenza facile e un po’ di moderazione (no, non di quel tipo). Una traccia ritmica metallica e un lead di basso espongono gradualmente lo spazio negativo e le lacune nel mix, come sedersi sul letto di un veicolo a 18 ruote e guardare l’autostrada che sfreccia rapidamente sotto. Un altro momento inquietante arriva nel pre-ritornello di “I Disappear (When You’re Near)” quando la fascia bassa cade dal fondo del mix. La penultima traccia, “I Don’t Know How You Do It”, è un’altra sorpresa. L’aggiunta di una voce solista femminile non è nuova, ma non abbiamo mai sentito trame così apertamente new wave dalla band.
Questa svolta ottimistica prosegue bene nella traccia finale, “Love Reaches Out”, un facsimile esperto di una canzone dei Joy Division o dei New Order intorno al 1982. Scartarlo semplicemente come una palese scopiazzatura di “Ceremony” sarebbe pigro, tuttavia, considerando che APTBS non ha mai fatto uno sforzo per distillare le proprie influenze. Rullanti veloci e propulsivi, il ritardo scintillante di una chitarra slide, testi quasi personali e un’esibizione vocale di Ackermann, con la stessa sfumatura e tenerezza che ha conferito calore e carattere alla voce pallida e distaccata di Bernard Sumner, si uniscono per rendere “Love Reaches Out” indimenticabile. Non suona per niente come APTBS (fino ad ora), ma è facilmente la migliore canzone del disco. Per una band che potrebbe usare un nuovo trucco, è una gradita aberrazione e, si spera, un presagio di future trasgressioni!!!
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