SVEN VATH – ‘Presents What I Used To Play’ cover albumDopo due anni e mezzo di lavoro, il fondatore dell’etichetta Cocoon, Sven Väth, svela “What I Used To Play”, un tuffo di 36 tracce nella musica che ha definito il suo primo decennio come DJ. L’album viene fornito in un esclusivo cofanetto in vinile da 12 x 12 pollici, con goffratura a caldo argentata e dodici copertine da discoteca colorate individualmente con ritratti a grandezza naturale di Sven degli anni ’80, e un esclusivo digipak deluxe da 3 CD.

“What I Used To Play” non è solo una raccolta dei preferiti personali di Sven, ma anche una superba panoramica dei momenti salienti musicali della prima musica elettronica tra il 1981 e il 1990. È stato in prima linea nella techno globale per 40 anni come DJ, produttore, label manager e famigerato promotore di feste. Nel febbraio 2022, ha pubblicato il primo disco da solista in quasi 20 anni e la 50esima uscita ad essere pubblicata con la sua impareggiabile etichetta.

È stato mentre era seduto nel proprio appartamento londinese durante la pandemia che il nostro ha avuto l’ispirazione per iniziare questa retrospettiva. Il viaggiatore irrequieto ha improvvisamente avuto tempo a disposizione, come nei suoi primi giorni quale DJ, quindi ha riflettuto su com’era allora, all’inizio della propria carriera. ‘È stato un viaggio fantastico e con ogni canzone sono tornati alla mente grandi ricordi’, dice del suo bozzolo in una ‘piccola stanza della musica’ dove ha trascorso diversi giorni, ‘guardando indietro in lungo e in largo e rivedendo il mio viaggio musicale attraverso gli anni ’80’.

Inizialmente, aveva un elenco di 120 brani che andavano dai primi eighties alla fine degli anni Baleari, con escursioni nell’afrobeat, nella new wave europea e nei suoni EBM, oltre ad alcuni brani vintage techno americani e house nel mezzo. Finalmente, dopo due anni di ricerca, selezione, progettazione e messa a punto amministrativa, vengono qui presentati i pezzi più importanti di quella playlist.

Il box è la registrazione definitiva dell’evoluzione musicale di Sven Väth. Su ciascuno dei ventiquattro lati del vinile, puoi rintracciare, traccia per traccia, cosa lo ha influenzato durante questa o quella fase, e come è decollato come DJ dal Queen’s Pub dei suoi genitori fino ai riflettori del Dorian Gray. Fu lì e al Vogue (che in seguito divenne il famoso OMEN Club) che il nostro divenne il DJ di riferimento che è oggi.

Questa raccolta include la musica definitiva dei selvaggi e innovativi anni ’80, quando synth-pop, funk, hip-hop e disco erano tutti conosciuti come ‘musica da club’. Il duo italo-americano Klein & MBO, l’inno cupo e monotono dei 16Bit “Where Are You?”, uno dei progetti di Sven Väth con Michael Münzing, “1986” di Luca Anzilotti.

Deep house senza tempo di Frankie Knuckles feat. “Your Love” di Jamie Principle, “No UFO’s” dei Model 500 aka Juan Atkins di Detroit, il pioniere dell’afro-jazz elettronico Hugh Masekela con il suo brano “Don’t Go Lose it, Baby”, il classico remix di Andrew Weatherall di Primal Scream “Loaded”, il brano storico di Manuel Göttsching “E2-E4” e il successo di Sven del 1986 “Electric Salsa” con OFF sono solo alcuni dei tanti brani che raccontano la storia di questi decenni vitali per la musica elettronica.

“What I Used To Play” è un’accattivante raccolta autografa di uno degli artisti più affascinanti e seminali della musica elettronica!!!


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  1. Ottimo articolo per un disco che ho appena acquistato oggi da Pick-Up Records a Bassano su un artista che non ha bisogno di presentazioni. Per precisione, visto che in gioventù frequentato la “magica triade”, segnalo che il pezzo che attribuite a Manuel Gottshing (e che di base è effettivamente il suo E2-E4) è in realtà selezionato da Vath nella riproposizione che fecero anni dopo Massimino Lippoli, Angelino Albanese, Andrea Gemolotto, Carolina Damas e Claudio Collino e che cercandone il gancio con il balearic beat (locuzione al tempo non ancora inventata) la intitolarono “Sueno Latino”. Piccolo distinguo che però nell’ambito ha un’importanza primaria.

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