Un supergruppo che prevede dei veri innovatori nel genere di riferimento come Aaron Turner (Old Man Gloom, Mamiffer, ISIS), Nick Yacyshyn (Baptists, Erosion) e Brian Cook (Russian Circles), questi ultimi due rispettivamente alla batteria ed al basso.
Li possiamo considerare la band definitiva del drone-doom capace di disegnare paesaggi apocalittici attraverso un suono che conglobi il post-hardcore e la musica industriale.
Nel loro nuovo album “Love in shadow” si parla di amore, nei suoi aspetti più reconditi, a livello spirituale più che fisico. Sembra un po’ strano considerando la materia sonora di cui i nostri sono propugnatori.
Nonostante l’argomento ascoltare i SUMAC è qualcosa di cerebrale e doloroso, ostico in una parola. Sono un gruppo di avanguardia nel loro genere che sta tentando di andare oltre lo steccato di genere. Si stanno avventurando in forme improvvisative e strutture e registri sonori che possano dar loro la possibilità di aprirsi verso nuove soluzioni. “The task” sperimenta su diversi livelli di “durezza” si dirama in tanti rigagnoli fino a dare vita a soluzioni inedite come il minimal-jazz.
Le canzoni sono astratte e attorno ad esse si muovono strutture minimali che poi esplodono in improvvisazioni spaventose per impatto fisico. Improvvise oasi di calma e dolcezza vengono spazzate via dal ritorno di sonorità abrasive e malate.
Un gruppo unico nel panorama del metal, sempre alla ricerca di un miglioramento e di un cambiamento che li pone ad un livello superiore!!!
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