SHABAZZ PALACES- “The Don Of Diamond Dreams”“The Don of Diamond Dreams” è l’album di Shabazz Palaces in uscita il 17 aprile 2020. Il disco, che segue a tre anni di distanza la doppia prova “Quazarz: Born on a Gangster Star” e “Quazarz vs. the Jealous Machine”, vede ora solo Ishmael Butler collaborare con il cantante Darrius Willrich, il percussionista Carlos Niño, OCnotes dei Knife Knights, il sassofonista Carlos Overall e infine il bassista Evan Flory-Barnes. Ad anticiparlo, “Fast Learner”, un narcolettico magnete Hip Hop che attira a sé rap, trap, jazz e funk, traccia che nondimeno vede la collaborazione del trapper Purple Tape Nate che è uno dei tre feat. accreditati in scaletta assieme a Stas THEE Boss e il sopracitato Carlos Overall. Il lavoro è stato registrato per tutto il 2019 e prodotto da Shabazz Palaces al Protect and Exalt: A Black Space in Seattle, mixato e progettato da Erik Blood allo Studio 4 Labs di Venice, California, e masterizzato da Scott Sedillo al Bernie Grundman Mastering a Los Angeles.
“Black Up” di Shabazz Palaces, il debutto Sub Pop del gruppo, è stato recentemente salutato come uno dei migliori album del decennio da Pitchfork, Gorilla Vs Bear e Variety. Al duo è sempre piaciuto annegare il suono in torbidi strumentali e rime roboanti e introspettive. I suoni flirtano con il jazz ma si radicano anche in una solida comprensione del silenzio, o della magia della semplicità. Ogni uscita si rivela come un’evoluzione, lasciando che la musica parli da sola, mentre lentamente si dischiude agli ascoltatori.
Sembra passata un’eternità dal colossal precedente, ma il duo di Seattle è tornato con il suo concentrato afro-futurista. I nostri sanno come investirci con un carico irresistibile e assassino, equilibrio inossidabile tra cosmo e suolo terreno. Sanno guidarci verso gli spazi sconosciuti grazie a sintetizzatori, voci e liriche che posseggono un aderenza a Sun Ra, mentre il legame alla quotidianità è garantita da bassi, groove, funk, trip-hop e batteria molto fisica e diretta.
Tante sono le trovate brillanti degli inserti strumentali, quelle atmosfere dal mood trippy-pop e quella natura ipnagogica e psichedelica. È un lavoro che ci impatta sia a livello fisico che mentale grazie al sapiente e versatile uso strumentale e digitale che il gruppo padroneggia alla grande.
Il disco contiene dieci tracce che vanno ascoltate in sequenza perché sembrano comporre un itinerario ben preciso che ha come intenzione quello di condurci alla conclusione rappresentata dalla lunga “Reg walks by the looking glass” che sembra un brano soul.
Ancora una volta l’ascolto si rivela piacevole anche se, forse, lascia una sensazione che sia giunto il momento di provare a cambiare alcune coordinate che sono diventate un marchio di fabbrica!!!


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