Vi ricordate il disco dello scorso anno di Moses Sumney “Aromanticism”?
Se la risposta è affermativa e l’album vi era piaciuto, credo che anche in questo caso possiate ricevere sensazioni e vibrazioni positive.
Josiah Wise è un artista con un’indole più sperimentale, ma pure estremamente emotiva. Il nostro ha attraversato situazioni amorose dal devastante risultato finale e tutto questo lo si percepisce nella sua arte.
La voce è un punto di forza della sua musica, passata dalle chiese di Baltimora alla forma classica, dal soul al risultato che avvertite su “Soil” cioè un blend di gospel, R’n’B ed elettronica.
Co-prodotto dallo stesso Serpentwithfeet con Mmph, Katie Gately, Clams Casino (A$AP Rocky, FKA Twigs, The Weeknd) e Paul Epworth (Adele, Bruno Mars) questo disco è destinato a fare molto ‘rumore’.
I testi mettono in risalto quanto detto sopra, si tratta di storie di relazioni terminate in modo cruento, elaborazione del dolore, e riassestamento.
La struttura dei brani, con i versi cardine ripetuti come da scuola gospel, il minimalismo che pervade gli arrangiamenti creano un suono che non si appesantisce, ma permette di cogliere i minimi dettagli nei brani che si susseguono.
Il tutto si muove tra arpe, microbeat, archi ed accenni di musica da club per un risultato finale bizzarro, ma coinvolgente.
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