Sarah Davachi è una giovane musicista canadese che ha studiato pianoforte al Royal Conservatory of Music di Toronto, a cui sono seguiti una laurea in filosofia alla University of Calgary (Canada) e un master in musica elettronica e strumenti di registrazione al Mills College a Oakland, California.
Il suo interesse per il suono, per i toni e per le armonie ha radici lontane. Già adolescente si adoperava per isolare le armonie o gli accordi più commoventi che trovava, ad esempio, nei brani che studiava di Frédéric Chopin. Avendo lavorato per il National Music Centre in Canada come ricercatrice proprio sulla collezione di strumenti acustici ed elettronici, la Davachi ha sviluppato conoscenze ed esperienze che ne fanno una compositrice intrigante e non facile.
‘Gave in Rest’ è stato registrato a Montreal all’Hotel2Tango Studio, famoso per i suoi spazi vuoti e risonanti, per la varietà di strumentazioni messe a disposizione e per esser lo studio di registrazione di Arcade Fire, Godspeed You! Black Emperor, e Wolf Parade.
Più che di brani veri propri si può parlare di tracce sonore, essendo la struttura armonico-melodica piuttosto diradata e dilatata. Sette toni elettronici prolungati e risonanti della durata di quasi un minuto ciascuno intervallati da silenzi di cinque secondi costituiscono la prima traccia. Emerge dunque anche un’altra tematica cara alla Davachi, quella dell’importanza dello spazio (in ogni sua sfumatura di significato) nella sua concezione della musica. Dalla creazione di un suo spazio interiore ha origine lo spazio dell’immaginario che prende corpo nella mente dell’ascoltatore.
Chimicando suoni e spazi, la Davachi riesce a tratti a riprodurre quella risonanza tipica delle cattedrali gotiche europee, così come crea qualche momento bucolico. Un viaggio incantato in una foresta sintetica.


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