Samantha Fish presenta “Kill or Be Kind”, il suo sesto album da solista e il suo debutto su Rounder Records. Negli ultimi anni Fish si è conquistata un posto tra i migliori chitarristi blues contemporanei e ha dimostrato la versatilità come cantante interpretando ballate intense e prorompenti brani rock.
Ma ciascuna delle canzoni dell’album fa molto di più che offrire un palcoscenico al virtuosismo di Fish. Ciò che colpisce di più ascoltando l’album è infatti lo straordinario livello di scrittura delle sue undici tracce e come questi brani siano stati intelligentemente messi insieme per offrire un potente impatto emotivo. «Penso di essere cresciuta come interprete e come musicista – spiega Fish – sono diventata più rispettosa della melodia. Puoi andare su e giù per il registro vocale, ma la cosa più potente è una semplice melodia con cui le persone possono davvero connettersi».
Per aiutarla nella composizione delle canzoni, Fish ha cercato collaboratori di alta qualità come artisti del calibro di Jim McCormick (Luke Bryan, Keith Urban), Kate Pearlman (Kelly Clarkson), Patrick Sweeney, Parker Millsap ed Eric McFadden.
Per la registrazione di “Kill or Be Kind”, Samantha ha scelto di lavorare nei leggendari Royal Studios di Memphis, con il tre volte vincitore del Grammy Scott Billington come produttore. Da questa collaborazione è nato un album molto personale, in cui la musicista ha riversato tutta sé stessa. «Questa sono io, la parte più vera di me – spiega la cantante – spero di raggiungere il maggior numero di persone possibile con questo disco. Il mio grande obiettivo è quello di contribuire con qualcosa di diverso e nuovo alla musica, creando qualcosa di unico e senza tempo».
La nostra è sempre stata in grado di non farsi imprigionare in un ghetto musicale, anche nei suoi primi album in cui la matrice rock-blues da power-trio dominava la scena. Le sue radici affondano nel blues, ma in pochi anni è riuscita a maturare un suono in grado di conglobare tutte le matrici della musica a stelle e strisce in particolare quella del sud. Si guarda all’Americana, al country soul, ad artiste come Bonnie Raitt e Lucinda Williams.
Il nuovo lavoro contiene undici brani che passano dal Mississippi stomp di “Bulletproof” (eseguito con una cigar box guitar) al rhythm and blues targato Memphis di “Trying Not To Fall in Love With You”.
Un bel disco, non perfetto, ma l’espressione di un’artista che si trova in piena crescita e che definirei una cantautrice rock che sa muoversi con gusto tra blues, southern soul, e roots rock!!!


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