Esce a sorpresa un nuovo disco di Ryley Walker dopo l’eccellente “Deafman glance’ dello scorso maggio. Lo stupore è ancora maggiore se si considera che non si tratta di un lavoro con brani autografi, ma della reinterpretazione in trio di un famoso bootleg album della Dave Matthews Band “The Lillywhite Sessions”.
Sembrerebbe non esserci alcun punto di contatto tra i due musicisti, eppure l’album funziona e, inoltre, si viene a sapere che Ryley è un fan del musicista di origini sudafricane.
Il nostro è accompagnato dal batterista Ryan Jewell e dal bassista Andrew Scott Young e rivisita l’influente bootleg album del 2001 della Dave Matthews Band.
Quelle sessioni di studio, per la critica uno dei migliori capitoli della sterminata discografia targata Dave Matthews, non furono pubblicate in modo tradizionale e rese disponibile per i fan solo come bootleg album online.
Ryley partendo dal suo amore per la celebre band della Virginia ha dato nuova vita ai brani di quel disco “segreto”. “Busted Stuff” ricorda il miglior Jim O’Rourke e “Digging a Ditch” ha la verve da power trio dei Dinosaur Jr., quindi fragoroso indie chitarristico.
“JTR” si evolve in una lunga coda strumentale dal sapore free con tanto di sax e sporcizie elettroniche, mentre è la Chicago anni ’90 di gruppi come Sea and The Cake a tornare alla mente nel brano “Big eyed fish”. Tra i momenti più legati alla sperimentazione che hanno caratterizzato il disco precedente mi preme sottolineare la versione schizoide di “Monkey man”.
Non c’era bisogno di un’uscita del genere (soprattutto per i detrattori della jam band americana, che in Italia sono tanti), ma, una volta superato lo stupore della scelta, il contenuto si lascia ascoltare e riesce anche a meravigliare.
Ryley Walker ha realizzato il suo sogno di gioventù, rendendo omaggio ad un album ed una band che ha amato.


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