“Blood Year” è l’atteso ritorno dei post-metal-rockers strumentali RUSSIAN CIRCLES. Nella tracklist del nuovo album ha trovato posto anche un brano dedicato alla città di Milano.
“I Russian Circles hanno sempre fatto uso delle dinamiche del post-rock basate su quiete e rumore e stop-and-go. Non si sono mai fatti scrupoli a coniugare elementi metal e noise al krautrock e al post-hardcore, dando vita a composizioni drammatiche e oscure” – così di loro parla Pitchfork.
Ci sono poche cose di cui essere sicuri oggigiorno, una è che I Russian Circles rappresentano una certezza assoluta nel panorama rock strumentale internazionale.
“Blood year” è la prova della potenza sonora e compositiva del gruppo, una dichiarazione d’autorità per il sound di una band riconoscibile tra mille sia in studio che dal vivo.
Il trio di Chicago ha sempre esplorato le dinamiche del volume e della potenza sonora e per il nuovo album sono tornati in studio con Kurt Ballou dei Converge, registrando le parti del nuovo album a Seattle presso i famosissimi Electrical Audio di Steve Albini.
Dal potente assalto dei riff del chitarrista Mike Sullivan, a quello ritmico della batteria di Dave Turncrantz fino alle ipnotiche linee di basso di Brian Cook, il sound del disco è quello di una band che non ha timore di ostentare un’ormai raggiunta e provata superiorità compositiva. Sono riusciti ancora una volta a dare dignità ad un genere, il post-metal strumentale, che per sua stessa natura soffre di ripetitività!!!


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