I Rivulets, o se preferite Nathan Amudson, sono sulla scena da ormai quasi vent’anni e non sono mai riusciti ad andare oltre la loro cerchia di ascoltatori affezionati.
Credo, purtroppo, che alche la nuova uscita “In our circle” sarà destinata a fare la stessa fine. Nathan ha ormai pubblicato una dozzina di dischi e tutti hanno un livello medio sicuramente buono. Il problema risiede di riproporsi sempre uguali a se stessi cioè uno slowcore per anime tristi leggermente shakerato con un tocco leggero di psichedelia. Se devo fare un esempio su quali siano i punti di riferimento direi certamente i Red House Painters di Mark Kozelek .
Il lavoro presenta ampi spazi aperti su cui note e tonalità aleggiano come puntini di polvere in un fascio di luce. Ma c’è anche una pulsante intensità in questi momenti, in questi ipnotiche seduzioni sonore.
A livello sonoro si riscontrano brani ispirati al sound di Neil Young and Crazy Horse (“Not Today”, “You Can Never Come Back”) e miniature folk che sembrano ricalcare le prime demo di “Automatic for the People” (“Won’t Be Long Now”’, “Wire”). Ma nel momento in cui si raggiunge la straordinaria traccia di chiusura “Lucky”, si è totalmente conquistati. E “Lucky” si avvicina molto al sentimento che suscita l’ascolto di “In Our Circle”, dove si insinua una sorta di profondo nichilismo dietro ogni angolo.
Probabilmente niente che faccia gridare al miracolo, ma tanti quadretti in grado di ispirare la vostra giornata!!!


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