Sono sempre stato gratificato dalle mie ricerche nel sottobosco delle piccole etichette. A partire dalla fine degli anni ottanta mi ero reso conto che gli artisti mainstream lavoravano più per rimpinguare il loro conto in banca che per soddisfare le esigenze musicali del pubblico.
Fu così che iniziai a seguire alcune indipendent label quali la Rounder, la Flying Fish, la Alligator, la Philo e tante altre, che operavano nel solco della tradizione musicale americana quindi dal cantautorato al blues, dal folk al country e old time.
Uno dei musicisti che mi colpì fu nel 1999 tale Ray Bonneville, nato in Quebec, ma che poi si trasferì in quel di Austin e ne fece la sua dimora. Il nuovo lavoro, “At King electric”, rappresenta il nono album della sua discografia ed è stato registrato nei King Electric studios e vede la partecipazione di Ritchie Lawrence al piano elettrico, Andre Bohren alle percussioni mentre Ray si cimenta alle sei corde e all’armonica. Partecipa anche Gurf Morlix in un paio di brani. Ovviamente il disco non presenta novità in tema di sonorità che lo pongono nel solco del grande J.J. Cale, quindi una musicalità laid back tanto nell’uso della chitarra quanto nel tono rilassato della voce.
Grazie a queste caratteristiche non è difficile lasciarsi trasportare lungo le rive del Mississippi, in un clima ed atmosfera rilassata che ci riconcilia con l’ambiente circostante. Ne è esempio l’iniziale “Waiting on the night” il cui riff chitarristico ci introduce in situazioni di sofferenza amorosa.
Coinvolgente e spezzacuori la ballata “Tender heart” in cui Bonneville da dimostrazione della capacità alla chitarra. Non manca un pezzo blues, “South of the blues”, con un’armonica in grado di creare un climax di inquietudine. Se la vostra passione vi porta ad apprezzare New Orleans, non rimarrete indifferenti all’ascolto di “Papachulaly” che ci fa rivivere le marchin’ band della Big Easy con un ritmo frenetico supportato da un piano honky-tonk ed una voce capace di ammaliarci.
Non fermatevi al primo ascolto bollando l’opera come musica già sentita e masticata, ma cogliete i piccoli dettagli che potranno appagare la vostra sete di musica di qualità!!!


Category
Tags

No responses yet

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *