PAUL BURCH- “Light Sensitive”In pochi conoscono Paul Burch, musicista, compositore e produttore americano. Il motivo è abbastanza semplice, ha sempre lavorato in modo defilato, nell’ombra, anche se ha collaborato con i Lambchop, i Waco Brothers , Candi Staton solo per citarne alcuni. Ha talento Burch, sa come comporre ed arrangiare le canzoni in modo perfetto, sa come cucire attorno ad esse i suoni giusti, forse per questo motivo non ha mai raggiunto grandi risultati, è risaputo che bisogna andare incontro ai gusti degli ascoltatori per sperare di essere presi in considerazione e lui ha sempre fatto quello che desiderava per sé non per gli altri.

C’è una perenne sincerità nell’ultimo album di Paul Burch, “Light Sensitive”. Anche se ha il genio della scrittura per entrare nelle cupe realtà dell’amore, della vita e della morte, Burch passa il suo tempo portando agli ascoltatori storie di amore, vita e morte, ma senza quel senso di ineluttabilità che così spesso si associa a quei racconti. Invece, con l’aiuto della sua band, il WPA Ballclub, il cantautore scrive saghe che suonano troppo familiari per essere vere, continuando così a distinguerlo da chiunque potesse pretendere di essere suo contemporaneo.

Registrato a Nashville, assieme alla sua longeva band, e con ospiti del calibro di Luther Dickinson, Robyn Hitchcock, Amy Rigby ed Aaron Lee Tasjan, il nuovo disco si presenta con un suono moderno e al contempo classico e tutte le riviste di settore Americana lo hanno già posto come una delle migliori uscite dell’anno.

Ma sia con i testi che con i suoni Paul non permetterà che lo si releghi all’angolo di un solo genere. Lui e la sua band possono convocare senza sforzo gli dei del rock and roll con la stessa facilità con cui rendono omaggio ai grandi del jazz che sono venuti prima. E lo fanno semplicemente con l’aiuto di alcuni buoni amici come Luther Dickinson, che presta le sue abilità alla sei corde slide a “Fool About Me”, e Robyn Hitchcock, che condivide l’abilità vocale nell’indimenticabile “Flight to Spain”.

Il punto culminante di “Light Sensitive” arriva sul classico “The Tell”, una canzone misteriosa come la narrazione che tessiamo. Con Aaron Lee Tasjan che fornisce una splendida armonia, Burch canta: “Vuoi staccarti, rompere / Quando il mio amore potrebbe essere la chiave del tuo cuore / Ho una sensazione / Verificare, chiarire / non lo so, o lo faccio?” È una canzone tanto orecchiabile quanto enigmatica, una combinazione perfetta per mettere d’accordo l’autore di Washington e la casa discografica.

Quando ha scritto e registrato l’album, Burch naturalmente non aveva idea di ciò che era in serbo per il mondo, come ora che affrontiamo la realtà di COVID-19. Se fosse stato in grado di prevedere il futuro, solo Dio solo sa quali verità toccanti avrebbe scritto. Invece, Paul ha dato al mondo una tregua dall’oscurità che è discesa in tutto il globo. Anche se “Light Sensitive” non può fornire una fuga da questa pandemia, il nostro invita gli ascoltatori nel suo universo senza pari dove passato, presente e futuro si uniscono per un’esperienza sorprendente e senza tempo che non è una svolta di emozione, ma una fuga tanto necessaria da essa!!!


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