COURTNEY BARNETT- “MTV Unplugged”Appare così fuori moda una registrazione acustica negli studi MTV, ci riporta nella prima metà degli anni novanta in cui tanti musicisti, anche di fama mondiale, si cimentavano con questo formato. Se a provarci è, però, un’artista come Courtney Barnett allora l’uscita è di quelle da prendere in considerazione.

Pubblicato a sorpresa in formato digitale il 6 dicembre 2019 (ma solo dal 21 febbraio in formato fisico), “MTV Australia Unplugged Live in Melbourne” è, come recita il titolo, l’album unplugged di Courtney Barnett registrato nell’omonima città australiana a ottobre 2019 e pensato dalla rocker come teaser del suo primo tour solista (nel senso di lei sola con la sua chitarra) in partenza all’inizio del 2020, ma anche come omaggio alla serie classica dei concerti televisivi con la “spina staccata” degli anni ’90. La raccolta contiene infatti un misto di suoi classici e nuove canzoni (c’è anche un inedito: “Untitled (Play It On Again) ”), inframezzate a cover (“So Long, Marianne” di Cohen) e pezzi eseguiti con l’aiuto di ospiti che, come fu per i Nirvana, sono utilizzati anche per farli conoscere ad un pubblico più vasto (Paul Kelly, Evelyn Ida Morris, Marlon Williams).

Nonostante le belle interpretazioni, parte della forza degli originali va però inesorabilmente perduta, e sarà difficile preferire “Depreston” e “Avant Gardener” alle versioni già note. Diverso il caso dell’unico inedito, “Untitled (Play It On Again)”, presentato per la prima volta direttamente in modalità acustica. Gli unici estratti dal più recente disco in studio, “Tell Me How You Really Feel”, sono “Sunday Roast” e “Nameless Faceless”, quest’ultimo eseguito col solo accompagnamento del pianoforte, suonato dall’amica Evelyn Ida Morris, che l’aveva a sua volta già reinterpretata in una compilation marchiata Milk! Records.

Accanto a Courtney ci sono i fidi Dave Mudie e Bones Sloane, mentre al violoncello si segnala la presenza di Lucy Waldron. A nobilitare lo show intervengono anche Paul Kelly (uno dei cantanti che hanno ispirato gli esordi della Barnett) nella country ballad “Charcoal Lane” (cover del cantautore australiano Archie Roach) e il crooner neozelandese Marlon Williams in “Not Only I” (cover del supergruppo aussie al femminile Seeker Lover Keeper). Ma il brano da ricordare è la riuscita cover di “So Long Marianne”, sentito e corale omaggio all’indimenticabile Leonard Cohen.

Si tratta, in termini di minutaggio, di un EP leggermente più lungo, con versioni tutt’altro che ovvie, anche se le originali rimangono di un livello qualitativo migliore, forse perché nate per essere eseguite come nei dischi ufficiali. La Barnett rimane, in ogni caso, un’artista da seguire con attenzione e devozione!!!


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