Alanis Obomsawin è una regista e produttrice di origini americane canadesi Abenaki ed è nota soprattutto per la sua attività documentaristica sulla condizione dei nativi e per dare loro una voce, senza la quale non sarebbero mai esistiti.
Ciò di cui ci preme parlare riguarda l’unica sua uscita discografica, risalente al 1988, dal titolo “Bush lady”. Si occupa della sua ristampa la canadese Constellation che ce lo presenta rimasterizzato dai nastri analogici originali. Il lavoro assunse lo status di oggetto di culto, venne rievocato persino lo scorso anno da Radwan Moumneh dei Jerusalem In My Heart durante il festival di Utrecht Le Gues Who?.
Un’opera che emana una fortissima intensità musicale e che si colloca nel solco delle prime registrazioni ECM di Meredith Monk e Mari Boine, la quale ha un punto di contatto con Alanis per via del suo interesse per la popolazione nativa.
La musica spazia tra pop cameristico e pennellate di jazz neo-classico. Un plauso alla Constellation per aver reso di nuovo disponibile questo lavoro che offre tanti spunti di riflessione.


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