Che il mercato discografico sia sempre più legato al settore delle ristampe piuttosto che delle novità è un dato di fatto.
Chi compra dischi è un pubblico over 40-45 che si sente gratificato quando viene ripubblicato un titolo che lo ha esaltato in gioventù.
Tante sono le etichette sul mercato che si occupano di dare alle stampe titoli degli scorsi decenni.
Potrei citare per l’Inghilterra labels quali la Ace, la Beat Goes On e la Cherry Red. Per gli Stati Uniti non possiamo non far menzione della Light In The Attic, Dust-To-Digital, mentre in Germania si pongono ai vertici la Bear Family e la Repertoire. Un tempo vie erano anche le magnifiche Rhino e Hip-O che o sono state incorporate da Major oppure non esistono più.
Una delle migliori da un decennio a questa parte è senz’altro la Numero Group. Si tratta di una discografica che si occupa di riportare alla luce albums originali misconosciuti, di creare compilations di musica già uscita, ma di difficile reperibilità agendo su uno svariato numero di generi musicali.
Fu fondata nel 2003 da Tom Lunt, Rob Sevier e Ken Shipley(già A&R manager per la eclettica Rykodisc).
Il loro fine è quello di rintracciare e preservare oscure registrazioni di artisti ed imprenditori che ebbero un modesto successo in relazione alle loro prime uscite discografiche.
Il mio primo approccio con l’etichetta fu casuale. Un cliente mi chiese se fossi interessato ad un cofanetto in vinile di Syl Johnson dal titolo “Mythology” uscito nel 2011 che non poteva ascoltare perché non aveva il piatto e non aveva compreso, al momento dell’acquisto on-line, che fossero LP.
Una volta avutolo fra le mani accettai lo scambio che mi propose, troppo bello esteticamente con grande cura per l’aspetto ed il contenuto. In quel momento l’etichetta non aveva ancora una distribuzione sul suolo italico, ma da li ad un anno i prodotti si trovavano facilmente.
Lo scopo della Numero Group era semplice: riportare alla luce gemme che il tempo aveva seppellito sotto uno strato di polvere e di fare in modo che non si dovessero più spendere cifre da capogiro per accaparrarsi titoli interessanti.
Come per la Rhino, Bear Family ed Ace c’è grande cure per le note biodiscografiche, non si lascia nulla al caso.
All’inizio grade attenzione fu prestata alla ripubblicazione di singoli di etichette minori del soul/R&B quali Capsoul ed altre che finivano tutte in compilations create ad arte dalla nostra label.
Negli ultimi anni abbiamo assistito alle ristampe delle discografie dei Codeine, Unwound, Bedhead, dei primi albums dei Blonde Redhead, per finire ai giorni nostri con l’uscita di un box dedicato agli Husker Du.
Cercate i loro prodotti, non hanno tirature illimitate, non vi pentirete mai dell’acquisto di nessuna delle loro uscite!!!

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