Registrato nel dicembre 1964 a New York da Tom Dowd e prodotto da Arif Mardin. Quasi nessun altro musicista ha pubblicato così poco come Hasaan Ibn Ali, nato William Henry Langford Jr., nel 1931 e morto nel 1980. La sua produzione completa comprende solo un disco con 7 pezzi, tutti composti da lui stesso e proposti oggi nell’album “The Max Roach Trio feat. The Legendary Hasaan”, originariamente pubblicato dalla Atlantic nel 1964.
Tuttavia il sassofonista Odean Pope, che spesso suonava con Hasaan, parla dell’esistenza di una seconda sessione di registrazione che sarebbe avvenuta nel 1965 sempre per l’Atlantic, ma mai pubblicata perché Hasaan, poco dopo, fu mandato in prigione. Si dice che i nastri siano stati distrutti in un incendio, ma potrebbe anche essere che esistano ancora da qualche parte delle registrazioni con John Coltrane.
Fino a quando non verranno alla luce, conviene godere dello spettacolo proposto dal superbo trio di Max Roach. Si tratta di una registrazione che stupisce ed affascina per la sua originalità. Al primo ascolto la musica ricorda Cecil Taylor e Herbie Nichols, ma Hasaan ha più volte affermato che l’uomo che lo ha maggiormente avvicinato al ‘mistero della musica’, sia stato il pianista Elmo Hope.
Quando gli fu chiesto come andò la sessione di registrazione con il maestro Max Roach, Hasaan rispose: «Mi ha spaventato a morte». Secondo Odean Pope, Hasaan non era una persona facile con cui andare d’accordo, convinto com’era del suo talento fino all’arroganza. Nonostante questo, o forse proprio per questo, oggi è possibile rimanere incantati nell’ascoltare i 40 minuti di ottima musica offerti dal disco in questione, che rappresenta l’eredità di un artista estremamente talentuoso che è purtroppo sempre rimasto una promessa della scena musicale. Siamo in debito con Max Roach che ha convinto la Atlantic Records a fare queste registrazioni!!!


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