MARTIN SIMPSON: “Home Recordings” cover albumMartin Simpson è una gemma preziosa per tutti coloro che sono innamorati della chitarra acustica, senz’altro un virtuoso, ma dotato di anima e di una fantasia senza eguali. Come tanti altri durante il periodo di lockdown ha saputo far fronte alle difficoltà donandoci un’opera di valore inestimabile.

Come affermano le note di “Home Recordings”, la nuova uscita di Martin avrebbe dovuto essere un album dal vivo, ma ovvi ostacoli lo hanno messo in attesa. Quello che ci viene presentato invece è un set da solista interamente acustico, realizzato semplicemente come le restrizioni della vita attualmente consentono, con il vicino Andy Bell che lo registra e il nostro che suona canzoni e melodie su varie chitarre, banjo e ukulele dalla sua spettacolare riserva di strumenti. Il primo album che mi è venuto in mente quando ho letto di questo è stato il set “Vagrant Stanzas” del 2013, un altro progetto completamente solista, incoraggiato per la prima volta da Richard Hawley. Sebbene le somiglianze abbondino, questo lavoro si sente in qualche modo più facile e familiare rispetto a quello del 2013.

C’è una natura rilassata nella maggior parte delle canzoni, un mix di originali, cover e strumentali, a cominciare da una versione di “Family Reserve” di Lyle Lovett dal suo album del 1992 “Joshua Judges Ruth”. Qui una linea di chitarra delicatamente complessa, selezionata con le dita, si trova dietro e supporta una voce molto bella, cantata con calma e delicatezza. Mantiene la cadenza sempre così sottile alla fine di ogni riga che funziona così bene nell’originale e morbidi cori completano una splendida prima canzone, dimostrando quanto bene la musica di Martin funzioni disadorna.

A rafforzare la sensazione di intimità e semplicità che attraversa l’album c’è la seconda traccia “Lonesome Valley Geese”, uno dei due pezzi registrati sul telefono di Martin sul ponte situato nel retro di casa sua. Un delizioso ukulele strumentale che ricorda “John Riley the Shepherd” di Adam Hurt dal suo album di banjo “Earth Tones”, questo è completo di oche che starnazzano e un elettrizzato Martin (‘Ha! Geese!’) che quasi inciampa nella melodia per la sua eccitazione. È pura bellezza nella semplicità (anche se la musica suona abbastanza complicata) e va di pari passo con “Augmented Unison”, un’altra gemma originale con l’ukulele, e il pezzo finale “22 March”. Quest’ultimo è un altro brano registrato dal portico, è uno strumentale di chitarra in miniatura quasi soffocato dal canto degli uccelli. Ancora una volta, la musica è tranquilla, concentrata e compiuta, con i suoni della natura, chiaramente una parte molto importante della vita di Martin, gli unici compagni di band.

La versione di Martin di “October Song” della The Incredible String Band del 1966 è un altro pezzo di chitarra di grande successo, questa volta con testi meravigliosi di Robin Williamson che trovano rilevanza nel presente, in particolare nella risonante strofa finale: ‘A volte voglio ammazzare il tempo / A volte quando il mio cuore soffre / Ma per lo più mi limito a passeggiare / Il sentiero che sta prendendo ‘. Bello e struggente brano d’autore, abbinato a “Angel from Montgomery”, dall’affascinante disco di debutto del 1971 di John Prine. Questo numero a metà è un punto culminante, un pezzo di scrittura straziante raffigurante una donna in età avanzata. Martin lo suona a un ritmo rilassato, con una bella linea di chitarra squillante e la voce venata di stanchezza. Gli stessi cori (Max Simpson e Amy Smith) così efficacemente usati in “Family Reserve” apportano un ulteriore livello di emozione a una canzone sbalorditiva che ci ricorda l’enorme perdita che è stata quella di Prine. La cover finale è il Bob Dylan di “Times They Are A-Changing”. Martin la suona con più ottimismo nella chitarra e nella voce rispetto alla versione più dura di Dylan, entrambe in linea con le copertine dei rispettivi album, Dylan è un primo piano grigio e accigliato e Martin con un gatto domestico e uno sfondo viola chiaro.

Non voglio sottrarvi il gusto di scoprire cos’altro riserva questo lavoro, vi basti sapere che la tradizione e la modernità sono fondamentali nella sua musica!!!


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