Ho avuto la fortuna ed il piacere di ascoltare il nuovo album dei Low, “Double negative”, in anteprima. Il gruppo di Duluth è uno dei miei favoriti tra quelli nati negli anni novanta.
Anche il nuovo disco uscirà su Sub Pop e la data prevista è il 14 di settembre a tre anni esatti dal predecessore “Ones and sixes”.
Il lavoro è stato prodotto da B.J. Burton (Bon Iver, Lizzo e Francis & The Lights) presso gli studi Eau Claire di Justin Vernon nel Wisconsin. La cartella stampa lo descrive come il disco più sfacciato e potente che la band abbia mai realizzato.
Dal mio punto di vista il disco riprende il discorso dove lo aveva lasciato, nel 2007, “Drums and guns”, quella che era considerata l’opera elettronica dei Low. La ricerca dei suoni porta a situazioni disturbanti, in cui il tradizionale slow-core viene cosparso da interferenze, rumori soffocati offrendo visioni terrorizzate della realtà che ci circonda.
Non lasciatevi spaventare da questa mia descrizione, perché nonostante l’incedere grave e alla moviola non vengono meno le consuete e pregevoli armonie vocali della Parker e di Sparhawk anche se a volte filtrate da marchingegni elettronici. Un album che sembra non dare scampo alla luce fino a che non si ascoltano la pulizia armonica di “Always up” e il liturgico pop di “Disarray”.
Un disco al passo coi tempi che ci accompagnano dolorosamente da anni a questa parte.


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