Siamo al cospetto di una antologia che può essere utile per introdurre la figura di Annie Keating e propagandare la sua musica. La nostra è una cantautrice di Brooklyn da annoverare nell’ambito dell’”Americana”, ma che non è molto conosciuta sul suolo europeo e quasi totalmente sconosciuta in Italia.
La musica è un folk tradizionale ma con diversi punti che lo possano far risultare moderno. A livello di liriche non ci sono chissà quali pretese, ma semplicemente la narrazione del quotidiano e storie di vita vissuta. Da un punto di vista strumentale è molto ben suonato, risulta così strano che non vengano riportati i nomi dei musicisti coinvolti nel libretto di accompagnamento al cd.
Annie possiede una bella voce, si circonda di abili produttori per gli arrangiamenti e scrive canzoni che hanno la caratteristica di durare nel tempo.
“Belmont” è un brano malinconico con una fisarmonica in evidenza ed una melodia che ci tocca nel profondo.
“Sweet Leanne” è un altro pezzo di grande livello con una steel guitar che ricama splendidamente dietro alla voce.
È un’autrice che ama e si distingue per comporre canzoni intime dal grande senso melodico in cui si accompagna spesso con una strumentazione (violino, fisarmonica, chitarre acustiche) che rimanda alla grande tradizione della canzone d’autore americana.
“All the best”, oltre al titolo del lavoro, è anche un brano di John Prine che la Keating omaggia con grande intensità e attraverso un’interpretazione personale.
Forse non una fuoriclasse, ma un esempio di dedizione e genuinità nel solco della canzone d’autore.


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