KRYPTOGRAF – ‘The Eldorado Spell’ cover albumI Kryptograf sono una band norvegese di Bergen che propone un sound ispirato alle sonorità Heavy della fine degli anni ’60 e dei primi anni ’70, riconducibili al genere Doom. Dopo il successo del loro album di debutto omonimo del 2020, lo scorso 25 febbraio è stato rilasciato il nuovo full-lenght, “The Eldorado Spell”, tramite Apollon Records. Composto da 10 brani di media lunghezza, il gruppo mette in mostra l’eclettico sballo della band con riff massicci e una scrittura creativa.

Il brano di apertura “Asphodel” inizia con un ritmo lento e una chitarra ispirata ai seventies su cui spicca la voce con tratti dinamici. Nella parte centrale, un buon inserto di chitarra solista sale in scena nella sezione strumentale, poi accelera e trasforma il pezzo con un tocco Folk. Il seguente “Cosmic Suicide” è caratterizzato da un suono solido con riff chitarristici granitici e una voce più aggressiva. Buoni cambi di tempo e ritornelli corali, così come inserti di sei corde e linee di basso profonde e trascinanti. Una proposta coinvolgente permeata di sonorità retrò proposte con il tocco personale dei nostri.

“Lucifer’s Hand” è un brano più cupo, con pesanti riff e una voce che alterna passaggi più avvolgenti a ritornelli più aggressivi. La sessione ritmica è solida e si muove lentamente ed è arricchita da cambi di tempo, una traccia che può essere ricondotta alle sonorità di band come Black Sabbath e Pentagram. Nella seconda parte rasentano i suoni Doom con una buona sezione strumentale, per poi tornare alla voce e chiudere.

Batteria ritmica e massicci riff di chitarra aprono “Creeping Willow”, con un’altra buona interpretazione vocale e una linea di basso killer. Nella parte centrale, con una modifica, offrono una buona sezione strumentale con protagonista la sei corde, sia nei riff che negli inserti solisti. Nella seconda parte del pezzo l’intensità aumenta e il ritmo accelera, offrendo un lungo assolo di chitarra, prima di tornare al tema iniziale e chiudere. “Across The Creek” è un breve interludio di 1:44 minuti caratterizzato da un sognante arpeggio di acustica. Eccoci alla title track che si apre con un arpeggio di basso e i rulli di tamburi su cui è inserita la chitarra elettrica. Dopo un minuto di intro il brano sprigiona tutta la propria energia, arricchita da un’elaborata sessione ritmica e da continui cambi di tempo. La voce, come sempre, è dinamica e interpreta bene le varie fasi del brano, offrendo un inserto parlato all’inizio della seconda parte. Tornando a sonorità energiche nel finale, chiude con una sezione strumentale con protagonista la chitarra.

Distorsioni chitarristiche e un basso profondo e di supporto aprono “The Spiral” caratterizzato da un ritmo lento e una voce avvolgente. Con un cambio nella parte centrale la sessione ritmica accelera e la traccia si fa più tesa con una vocalità anni ’70 che ricorda i maestri del genere. I cambi di tempo arricchiscono il pezzo, che nel finale rallenta nuovamente per tornare al tema iniziale e chiudersi. Un intreccio di basso e batteria inizia “When The Witches” e poi inserisce riff chitarristici massicci. Con continue variazioni ritmiche il brano si sviluppa alternando parti più morbide a parti più dure, con una buona sezione ritmica e un bel assolo di chitarra. “Warmwood” è un altro interludio di 1:36 che ammorbidisce i toni e ci accompagna alla traccia finale, “The Well”, che inizia lentamente con un intreccio tra basso e batteria che dopo 30 secondi aumenta di intensità e accelera. Le atmosfere retrò permeano il brano, che riporta alla mente le sonorità seventies, con una coinvolgente ritmica vocale e corale. Anche qui i passaggi ritmici e l’assolo di chitarra sono un valore aggiunto per il suono, raffinato e ben composto ed eseguito. Una formazione che mescola generi e stili diversi con una connotazione retrò, proposti con un tocco personale e originale. Riff di successo, una solida sessione ritmica e una voce che esalta le capacità vocali. Questo rilascio ha diverse sfaccettature, riuscendo a proporre un sound Doom con contaminazioni e influenze che lo rendono originale. Un ascolto consigliato a tutti gli amanti delle sonorità più pesanti dei settanta!!!


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