KHRUANGBIN & LEON BRIDGES – ‘Texas Moon’ cover albumLa collaborazione iniziale di questi musicisti, con sede a Lone Star, nell’EP “Texas Sun” (2020), ha portato non solo a uno dei momenti più belli del trio Khruangbin, ma ha introdotto Bridges come cantante principale, ospite per migliorare il loro suono, un tempo prevalentemente strumentale. Il trio ha incorporato le proprie voci all’interno del suono sognante e psichedelico della band su “Mordechai” nel 2020. Un anno dopo il “Texas Sun”, il connubio ritorna con il “Texas Moon” dallo stile simile.

È un altro EP che, come suggerisce il suo titolo lunare, è più rilassato del precedente. Coloro che pensavano che la combinazione dello stile soul di Bridges e del modo di suonare sfuggente di Khruangbin fosse uno strano accoppiamento, si sono resi conto che si trattava di una vittoria per tutti, che spingeva la band e il cantante in nuove direzioni di espansione dei confini. Dall’apertura pensosa e ripetitiva di chitarra riverberata di “Doris” in cui Bridges fa miracoli con il suo falsetto piegato da Marvin Gaye, al ritmo facile di chiusura di “Mariella”, questo è un incontro di menti quasi perfetto.

Il successo dell’alleanza Bridges / Khruangbin deriva da un senso di spazio complementare. Il chitarrista Mark Speer lascia molta libertà all’uomo soul per iniettare i suoi stili R&B e Bridges mantiene il suo input a bassa ebollizione, poiché la sua voce agisce come un altro strumento. Il tocco del batterista DJ Johnson rimane nitido e sommesso e il basso di Laura Lee ribolle sotto, ma perfettamente posizionato.

Alcuni potrebbero desiderare ulteriori momenti allegri come il funk scaltro e stimolante di “B-Side”, il primo singolo e video del disco. Ma, aderendo al tema notturno, queste tracce trovano un groove ipnotizzante, ondulato e profondo e si attengono ad esso. I testi e la struttura della canzone sono meno importanti dell’atmosfera. Selezioni come l’affascinante “Father Father” evitano costrutti di ritornello/ponte/strofa, permettendo ai musicisti di rilassarsi per quasi sei minuti, intrecciando un incantesimo sonoro ipnotico, simile a una trance che avvolge l’ascoltatore come il calore di un fuoco scoppiettante in una notte d’inverno.

La combinazione degli EP “Texas Sun” e “Texas Moon” produce un superbo progetto della durata di un album che richiede ulteriori ‘follow-up’ da questa collaborazione insolita, ma avvincente!!!


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