JOSH ROUSE – ‘Going Places’ cover albumAttraverso più di una dozzina di album, il cui esordio risale al lontano 1998, Josh Rouse è riuscito a mettere insieme una miscela soddisfacente di folk e americana con forti elementi pop. Il suo ultimo, però, “Going Places”, usa ancora quel modello musicale consolidato come punto di partenza, ma è molto più rilassato.

Scritto quando è stato costretto a lasciare la strada a causa della pandemia, si è ritirato con la famiglia in Spagna con un sacco di tempo a disposizione. Perdendosi l’esibizione, ha messo insieme la propria band spagnola e ha iniziato a suonare regolarmente nel bar di un amico.

Il risultato di quell’atmosfera rilassata, con poche aspettative e senza limiti di tempo specifici può essere ascoltata in tutto il disco, specialmente in canzoni come “Henry Miller’s Flat” e “Waiting on the Blue”, che suonano come se fossero state create appositamente perché il pubblico possa cantarle dal vivo.

Rouse ha spiegato il processo di recente: ‘Un anno dopo, nel momento in cui le cose si sono un po’ aperte, mi sono chiesto perché non entriamo e lo produciamo e registriamo queste canzoni e vediamo cosa succede? E questo è ciò che il rilascio rappresenta: roba che è stato semplicemente bello suonare per un pubblico dal vivo’.

“Waiting on the Blue”, una canzone autobiografica sulla visita di un amico a New Orleans, così come sui tornado che hanno colpito Nashville poco prima dell’inizio della pandemia globale, è una delle tracce più forti di Josh dal punto di vista ldelle liriche qui, riuscendo a prendere un aspetto molto personale, sperimentare e renderlo universale. La conclusiva, “Stick Around”, è un canto che crea dipendenza, è orecchiabile, ricorda Paul Simon nel suo momento più freddo e chiude perfettamente la raccolta.

Tuttavia, l’LP non è completamente privo di flash e sfarzo, poiché i fiati punteggiano brani quali “There’s Somebody Whose Job It Is”, “The Apple of My Eye”, “Hollow Moon” e “Stick Around”. Il mix di pezzi che suonano come se fossero stati scritti sul posto, seduti su uno sgabello in un bar, con tracce un po’ più raffinate e che contengono diversi strati musicali, rende l’ascolto avvincente!!!


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