JAYE JAYLE: “No Trail And Other Unholy Paths”

Grazie alla mia attività riesco ad usufruire di musica per gran parte della giornata. Vi posso assicurare, se non credete alle mie parole di negoziante, che da appassionato di bei dischi ne escono ancora, bisogna ricercarli e non fermarsi alla superficie. Forse quello che non è più come prima è lo stupore che si creava all’inizio per ogni lavoro che si ascoltava, ma questo dipende dai tanti dischi che si sono susseguiti alle nostre orecchie.
Uno degli album che mi ha colpito particolarmente in queste settimane è quello dei Jaye Jayle. Difficile che li conosciate, hanno dato alle stampe, prima di questo, solo un disco un paio di anni fa. Se l’esordio era più un lavoro solista di Evan Patterson, già membro dei noise rockers di Louisville Young Windows, questo è più l’espressione di una band.
Fanno parte della formazione, oltre ad Evan (chitarra e voce), Todd Cook dei For Carnation (basso), Neal Argabright (batteria), Corey Smith (strumentazione varia) e Emma Ruth Randle che aggiunge la propria voce.
Il disco è stato prodotto da Dean Hurley, colui che si occupa della parte musicale del regista David Lynch e questo fatto spiega un po’ delle atmosfere dell’opera che si presenta con sonorità algide, oscure e spettrali.
L’apertura è affidata a “No trail, path 1” uno strumentale che riporta chiaramente a certe colonne sonore dei seventies che si occupavano di immagini che possedevano un carattere di temibilità.
Il secondo brano “No trail, path 2” è un southern gothic in cui il canto assume contorni profondi ed increspati ed è accompagnato dalle backing vocals di Emma terribilmente inquietanti.
Una caratteristica del disco è data dalla metodicità delle percussioni e dal basso distorto che genera un senso di paurosa sospensione.
Ottimo anche l’utilizzo del synth in “Cemetery Rain” e “Marry us”, in versione tesa e disperata nel primo caso, ultrapsichedelico ed incalzante nel secondo
Grazie all’ascolto dei Jaye Jayle riesco a sopportare la luce dell’estate che sembra non terminare mai, ma lo consiglio caldamente a tutti voi.