Il texano Israel Nash è uno dei più interessanti autori country rock statunitensi, tra i più originali dell’Americana attuale.
“Lifted” è il disco della consacrazione, il quinto full lenght per un artista affermato capace di coniugare la storia del classico folk rock americano con lo stile vintage di scuola Fleet Foxes e Midlake e la tradizione country rock texana.
Forse lo ricorderete come Israel Nash Gripka, il cui album del 2015 mi aveva intrigato parecchio ed era stato oggetto di lunghi e prolungati ascolti.
Perso per sempre il secondo cognome, il nostro è ancora motivato ad esprimersi ad alti livelli anche nel nuovo disco. Il lavoro è stato registrato nello studio personale a Dripping Springs, Texas. È un cd co-prodotto da Israel in compagnia di Ted Young, mentre gli arrangiamenti sono farina del sacco di Jesse Chandler (ha lavorato con i Mercury Rev).
Nash è stato a lungo in solitudine per trovare l’ispirazione e poter meglio meditare gli argomenti da trattare nei testi delle canzoni.
Si passa in rassegna tutto lo spettro sonoro della musica americana, dal country-folk alla psichedelia e tutto quello che sta in mezzo!!!
“Rolling on” è una magnifica introduzione, con un gioco corale e ricca di suoni e sfumature. La successiva “Looking glass” è una ballata da pelle d’oca, grande melodia, molto onirica e una slide che ricama attorno.
A volte il richiamo ai grandi è troppo palese (Neil Young) in alcuni brani quali “Hillsides” e “Golden fleeces”.
Poi si materializza “Northwest stars” lunga traccia desertica, che ti scava nel profondo, che ha un inizio elettroacustico a cui fa seguito la presenza di una slide che porta ad una conclusione che sfoggia potenza e lavoro d’assieme.
Un’opera che si ascolta con piacere e quando termina si ha voglia di ricominciare ad assaporarla nuovamente.


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