“Facets” è l’appello radicale del sassofonista/compositore Hafez Modirzadeh contro l’egemonia culturale della notazione musicale occidentale ed il suo manifesto perché i musicisti possano sentirsi liberi di esplorare l’infinita varietà tonale, anche con il pianoforte.
Il suo album del 2012 “Post-Chromodal Out!” rappresentò per la prima volta questo concetto, con il pianoforte accordato con diverse varietà tonali. Interpretato dal pianista Vijay Iyer, l’album ha ottenuto un enorme successo di critica. Con il suo nuovo disco, Modirzadeh ha distillato l’idea di una sola diversa accordatura per ciascuno dei duetti interpretati da tre giganti dell’attuale scena dell’improvvisazione: Kris Davis, Tyshawn Sorey e Craig Taborn, tutti alla ricerca, con immaginazione ed ingenuità, di nuove possibilità per il pianoforte.
Lo stesso Modirzadeh utilizza una particolare tecnica per il suo strumento per ottenere intervalli tonali che si collocano tra maggiore e minore, regalando ai pezzi un’elasticità che ricorda la metrica della poesia persiana. “Facets” esplora la possibile coesistenza del familiare con l’inusuale, scoprendo attraverso questo processo nuove logiche intrise di misteriosa bellezza.
Modirzadeh, che il San Jose Mercury News ha definito “visionario”, ha descritto l’imperativo di risintonizzare il pianoforte in questo modo: ‘Il temperamento standardizzato per pianoforte, per quanto bello com’è, ha un peso sbilanciato di influenza su musicisti e ascoltatori, portando molti a credere che non ci sia altra risonanza con cui lavorare se non questa. Questo crea un sistema di valori che è ingiusto e alla fine limita la scoperta di altre possibilità di sintonizzazione più personali. Risintonizzando il pianoforte – l’unico strumento che impone un’influenza dominante sulla musica del mondo – il musicista è libero di esplorare tutte le possibilità tonali‘. Interessato ad ascoltare i diversi approcci che ogni musicista porterà al concetto, Hafez ha invitato pianisti di varie discipline a impegnarsi con questa musica. Per la registrazione di “Facets”, il sassofonista ha scelto tre dei musicisti più acclamati nella musica improvvisata: Kris Davis è riconosciuto come uno dei pianisti più importanti del jazz. La sua uscita “Diatom Ribbons” (2019) è stata in cima alla maggior parte delle liste di fine anno come miglior album dell’anno. Per un quarto di secolo, Craig Taborn è stato allo stesso modo riconosciuto come un maestro della pura invenzione del pianoforte. Tyshawn Sorey, che è un fedele sostenitore di Pi Recordings, ha recentemente ricevuto elogi per i suoi nuovi lavori con la Seattle Symphony e la Detroit Symphony Orchestra. Noto principalmente come batterista, porta la stessa sensibilità e apertura alla scoperta degli altri pianisti. Gli spartiti sono stati spediti in anticipo, ma il loro primo incontro con il vero pianoforte risintonizzato è stato nelle rispettive sessioni di registrazione. Ogni musicista lavora dalla stessa serie di brani, trascorrendo del tempo esplorando le risonanze del romanzo, prima di scorrere l’intero libro di composizioni. Modirzadeh ha dato istruzioni minime, preferendo consentire a ogni musicista di plasmare la musica come la immagina. Come ha detto in un’intervista: ‘Ci vuole più cuore che testa, con l’intenzione di qualcosa di bello’. Successivamente ha scelto quella che riteneva essere la più magica di queste esibizioni per questa versione.
Il programma si svolge con “Facet Taborn”, improvvisato dal pianista alla fine della sua sessione dopo un’intensa concentrazione sulle composizioni. Le risonanze ultraterrene vengono introdotte, aprendo la porta a ulteriori misteri all’interno. “Dawn Facet” e “Facet 27 Light” sono interpretazioni della stessa composizione, prima di Sorey, poi di Davis. Il sassofono di Modirzadeh è gentile, vulnerabile, come se si aprisse a tutte le possibilità dei suoi partner. Hafez chiama “Facet 28 Nora” ‘la melodia fondamentale di tutte le Facets’. Il suo modo di suonare è delicato e amorevole, tenero e ammaliante. “Facet 34 Defracted” è il radicale mash-up di Davis di “Pannonica” e “Ask Me Now” di Thelonious Monk, composizioni che il nostro interpreta separatamente in duetto con Taborn.
Come nota Iyer: ‘Questo album segnala che stiamo entrando in una nuova fase cruciale in questo viaggio: una meditazione collettiva, uno sblocco di forme e verità. Non riesco a immaginare un monumento più chiaro, al nostro anno catastrofico, di questo set di gioielli spietati, intimi e sinceri di questi quattro singolari cercatori di verità’!!!
No responses yet