GHOST FUNK ORCHESTRA – ‘A New Kind Of Love’ cover albumIl terzo album della Ghost Funk Orchestra di New York City è una continuazione delle radici funk/soul/jazz della band. “A New Kind Of Love” su Colemine Records è il tipo di lavoro di ritorno al passato che i fan del soul retrò divoreranno grazie al calore, fascino e spirito fluidi.

Le voci scarne e cascanti accentuano le lussureggianti orchestrazioni strumentali composte, eseguite, arrangiate e prodotte dal polistrumentista Seth Applebaum, la cui ultima creazione è stata concepita e ideata durante la Grande Pausa del 2020, un periodo di tensione, smarrimento e isolamento. Evocando il groove di un’epoca che ha preceduto il suo arrivo sulla terra, Applebaum attinge ai dispositivi sonori dell’esotismo di metà secolo e allo stile di arrangiamento succinto, ma denso, dei leader delle orchestre pop che dominavano le hit parade degli anni ’60 e dei primi anni ’70.

Iniziando con un’introduzione del disco direttamente dai tempi d’oro del vinile, l’orchestra non perde tempo mentre l’anima funky, i fiati luminosi e l’eco della voce femminile si fondono in una dolce sorpresa in “Your Man’s No Good”; un punto culminante del rilascio fin dall’inizio.

Il gruppo è guidato dal chitarrista/produttore/leader della band Seth Applebaum il cui stile soul retrò filtra in ogni angolo. Il più grande suono di questo ensemble si trova in “Rooted”, che scivola facilmente attraverso diversi stili musicali, mentre la voce di Hanoch e Mancini risuona brillantemente prima del grande climax di tamburi e ottoni.

Al di fuori di ciò, la formazione è più ridimensionata, lavorando come si trovasse in una ‘lounge room’, a tarda notte in stile “Blockhead” o spruzzando un tocco di jazz latino durante “A Song For Pearl”, che è guidato da un assolo di sax dinamite.

“Prism” è un viaggio interessante, che fluttua su voci esalanti e un groove disteso, supportato da flauti e rintocchi in modo rilassante, rotola come la colonna sonora di un film d’autore dei primi anni ’60. In effetti, “A New Kind Of Love”, nel suo insieme, possiede una qualità cinematografica con la tensione minacciosa di “Quiet Places” che funziona come una base di un thriller di spionaggio o le tastiere elettroniche e i clacson di “Bluebell” che accentuano un giro in macchina in un film noir in bianco e nero.

Non tutto ha lo stesso impatto, “A New Kind Of Love (pt. 1)” si snoda alla maniera perduta, come la traccia più lunga qui offerta, ma “A New Kind Of Love (pt. 2)” chiude l’LP con molta più sicurezza e strumentazione scorrevole. L’uscita più funky è il singolo “Why?”, una fetta di groove ben attorcigliata di soul che cuoce con uno stile ribollente e una voce succulenta.

I fan in generale del soul retrò, delle uscite funky e brassy sulla scia di Sharon Jones e dei Dap-Kings troveranno molto da amare in “A New Kind Of Love” della Ghost Funk Orchestra come suoni ricchi, produzione liscia e un’esecuzione gioiosamente corposa che non lascerà scontento l’ascoltatore!!!


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