EMMETT FINLEY – Emmett Finley’ cover albumMi ostacolano ancora le ristampe di qualità che restano da scavare rispetto ad alcune di quelle che ritrovano la strada per tornare sugli scaffali ogni ciclo RSD. Tuttavia, ci sono alcuni là fuori che fanno un buon lavoro e l’etichetta britannica Big Potato ha avuto alcuni di questi titoli nella loro scuderia nel corso degli anni.

Un esempio calzante è questo LP omonimo del 1971 di Emmett Finley. L’unico disco del cantautore mescola tocchi folk e blues arruffati della fine degli anni ’60 con una preferenza per le armonie gospel. I suoi timbri di Neil Young e (a volte) Roger Daltrey e il suo flash di chitarra avrebbero dovuto renderlo un nome familiare all’epoca, ma Finley sembrava essere a modo suo più di ogni altra cosa. Il lavoro fu pubblicato su Poison Ring Records, una piccola etichetta gestita da Trod Nossel Productions. La label aveva delle cianfrusaglie splendenti nella propria scuderia.

Il rilascio ha attirato l’attenzione della CBS Records e Emmett è arrivato al punto di entrare in trattative con la major per la registrazione di un seguito. Tuttavia, non avrebbe mai completato l’accordo, andando a studiare chitarra classica con Leonid Bolotine, ma non l’avrebbe perseguito come interesse discografico.

Avevo sentito parlare di lui per la prima volta attraverso la compilation “Sad About The Times” che Anthology pubblicò qualche anno fa (2019), ma imbattersi nell’intero disco è stato sicuramente un caso in cui inciampare in qualcosa che era troppo bello per essere nascosto.

Sembra che lo stesso Finley sia tornato alle proprie radici rock, discutendo dei suoi anni prima e durante la registrazione dell’album sul suo sito negli ultimi anni.

Questa ristampa ufficiale potrebbe essere considerata la naturale conclusione di quel processo. È una gemma perduta che ha molto fascino, non solo per il pubblico folk e AOR, ma anche per coloro che sanno apprezzare stili e generi diversi all’interno della stessa opera. C’è la sensazione che se avesse continuato, il suono avrebbe sicuramente attraversato acque più ‘prog’. È bello vedere questo ottenere una nuova vita su LP!!!


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