La Randle non è una novellina, proviene dai Red Sparowes una band degli anni ’00 che si colloca in un ambito tra post rock e post metal di derivazione Isis. Ha proseguito in gruppi quali Marriages e Nocturnes per poi approdare ad una carriera solista che si è evoluta in trame cantautorali.
“On dark horses” è il suo quarto lavoro e, credo, quello della definitiva maturità artistica. I suoni sono molto d’atmosfera, l’aspetto compositivo si bilancia tra rock e folk per una soluzione finale capace di esprimere enorme inquietudine.
È un disco oscuro dalle tinte autunnali, emozionale e che da vita a immagini continue nella mente dell’ascoltatore. Ritmicamente è incalzante, ma tutto rimane sospeso con sensazioni spettrali ed un cantato che sembra una confessione, che avvicinano Emma a quelle cantautrici indie che rispondono al nome di Kristin Hersh, Tara Jane O’Neil e Chelsea Wolfe.
Vengono a galla un senso di dolore e il tentativo di raccontare i più intimi segreti. Tutto questo viene avvolto da un sonoro che comprende momenti slow-core, gothic di stampo americano e shoegaze.
Un album che potrebbe essere perfetto per le serate autunnali a cui andremo incontro tra poco!!!


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