Quando il fondatore di Analog Africa Samy Ben Redjeb è arrivato a Mogadiscio nel novembre 2016, è stato informato dal suo ospite che non avrebbe mai potuto avventurarsi per le strade di Mogadiscio in solitudine, ma avrebbe avuto sempre con sé guardie armate pronte a scortarlo e a proteggerlo.
Quando fu scortato in Via Roma venne quasi tenuto in ostaggio da un ex-militare in tenuta antisommossa e armato di un AK-47 per proteggerlo da eventuali pericoli nel cuore di Hamar-Weyne, il quartiere più antico della città.
Le produzioni Analog Africa sono sempre state difficoltose da realizzarsi, ma in questa occasione si trattò di una vera odissea.
Tutta questa fatica fu premiata da una delle uscite più importanti e fantasmagoriche del catalogo dell’etichetta. Il grande successo della Dur-Dur band è dovuto alla visione musicale del tastierista Isse Dahir fondatore del gruppo.
All’inizio fu fondamentale individuare i musicisti giusti per far si che il progetto musicale potesse prendere corpo. Ujeeri, il bassista della band è stato reclutato da Somali Jazz e lo straordinario batterista Handal dalla Bakaka Band. Questi due formarono la spina dorsale di Dur-Dur e diventarono una delle sezioni ritmiche più straordinarie della Somalia.
Questo doppio cd mette insieme i loro primi due album unitamente ad una pletora di inediti, rendendo indispensabile questo viaggio della memoria in uno delle più tribolate ex-colonie africane.


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