Don Cherry dovrebbe essere un nome noto a tutti i frequentatori di jazz, essendo stato figura di spicco nel quartetto di Ornette Coleman, quello del periodo Atlantic.
Credo che in pochi conoscano la sua evoluzione negli anni successivi, quando forte fu l’influenza del Middle-East jazz, la musica tradizionale africana ed indiana. Se esiste un personaggio che può essere insignito della corona della world music, quella vera, punterei tutto su di lui.
Negli anni ’70 ed inizio ’80 si rese protagonista di diverse esperienze quali il gruppo Codona, Old & New Dreams, collaborazioni con musicisti di area rock come Lou Reed, Ian Dury, Rip Rig & Panic. Possiamo dire che siamo al cospetto di un musicista a 360°!!!
“Home boy sister out” è un disco uscito nel 1985 su Barclay solo in Francia e solo oggi possiamo ritrovarlo disponibile grazie alla lungimirante Wewantsounds.
Con la musa francese del post-punk Elli Medeiros, il poeta d’avanguardia Brion Gysin e il batterista culto senegalese Abdoulaye Prosper Niang (Xalam), questo è un pezzo unico della Parigi dei primi anni ’80, quando il funk, il jazz e la new wave si mescolavano con i suoni provenienti dall’Africa, dalla Giamaica e dall’America Latina. L’album è ampliato con un secondo LP di tracce bonus e una e una copertina apribile deluxe accompagnata da un saggio del giornalista francese Jacques Denis (Liberation).
È un capolavoro funk cosmopolita prodotto da Ramuntcho Matta, non ascoltarlo sarebbe peccato mortale.


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