Uscita in solo per il musicista che – insieme a Koen Holtkamp – costituisce il nucleo del duo sperimentale Mountains.
Prendendo spunto da quanto ci racconta l’autore stesso siamo di fronte ad un lavoro che mischia pioneri elettronici alla Bernard Parmegiani con soluzioni ambient dei corrieri cosmici (Tangerine Dream, Popul Vuh e Cluster). Il nostro afferma di essere sempre stato attratto da questi suoni e che questo disco rappresenta ciò che avrebbe voluto pubblicare fin dai suoi esordi di musicista.
Si dichiara un amante della new age, quella primordiale, di autori quali Michael Sterns e J.D. Emmanuel.
L’album è composto da una sola traccia lunga e che tende a trasportarci verso l’infinito. I suoni sono composti da oscillazioni, ambientazioni, ritmiche molto dilatate. Strumenti cardine i synth che avvolgono per condurci verso uno spazio lontano fatto di stelle e beatitudine.
Siamo al confine tra suoni di effetto e ricerca con quelli più vicini alla new age anni ottanta quindi belli e puliti, ma evanescenti.


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