Nel corso degli ultimi 40 anni, David Ferguson è diventato una leggenda vivente di Nashville, producendo, operando come ingegnere del suono e collaborando con artisti del calibro di Prine, Cash e Sturgill Simpson, grazie al quale ha ottenuto un Grammy per “A Sailor’s Guide To Earth” registrato al suo tristemente ora defunto studio Butcher Shoppe. Ora è passato dall’altra parte della scrivania per fare il suo debutto discografico, mostrando il suo tono baritonale profondo e vitale con una raccolta di cover country/folk di dieci canzoni e una manciata di ospiti speciali.

Il classico “Four Strong Winds” di Ian Tyson apre i lavori con Sierra Hull al mandolino, Stuart Duncan al violino e Mike Rojas al pianoforte. Il riflessivo co-sceneggiatore di Guy Clark/Vernon Thompson “Boats To Build” vede Duncan maneggiare sia il mandolino che il violino. Scritto da Allen Reynolds e Charles Cochran (che collabora al pianoforte), il valzer sognante “Fellow Travellers” è apparso nell’album del 2005 di Bobby Bare, “The Moon Was Blue”. Con la sua fisarmonica, sembra appartenere a una storia d’amore degli anni ’40 ambientata a Parigi, qui con Bela Fleck ai cori e Roy Agee ai fiati.

Con Kenny Vaughan all’acustica ed elettrica, l’altrettanto sognante, striminzito, ritornello “Nights With You” è uno dei tre co-scritti da Roger Cook (qui con Sandy Mason). Gli altri seguono in successione, guidando con la pedal steel e gli archi colorati “Looking For Rainbows”, una co-scrittura di Cook/Cochran con Margo Price ai cori e Mark Howard all’ukulele. Il finale è la bossa nova incontra lo Chardonnay in stile country, che suona come se appartenesse a una colonna sonora occidentale e che potreste essere sorpresi di scoprire che è stato co-scritto da Hugh Cornwell dei The Stranglers.

Si torna quindi al territorio folk più familiare mentre Tim O’Brien si occupa del mandolino e dei cori con Jerry Douglas che contribuisce al dobro per l’intramontabile “Early Morning Rain” di Gordon Lightfoot. È seguito dal singolo principale di valzer honky-tonk dell’album, “Knockin’ Around Nashville”, originariamente composto e registrato nel 1994 da Pat McLaughlin, che canta e suona acustica qui accanto alla conga di Kenny Malone, Bobby Emmett all’organo e alcuni pedal steel emozionanti di Russ Pahl.

Una delle canzoni meno conosciute di Lee Hazelwood, le vecchie riflessioni di “Done Come di My Autumn”, il lato B del 1966 della sua versione di “Sand” pre-Nancy Sinatra, presenta ancora Hull al mandolino e Duncan al violino con Jason Moses al banjo, Rojas che fornisce un organo a pompa lunatico insieme ad archi e una chitarra ricca e risonante.

Rojas, Duncan e Hull riprendono i loro ruoli per la chiusura dell’album, quest’ultimo e il partner bluegrass Moses che aggiungono i cori a una lettura folk gospel ordinata e disordinata del perenne e ora pandemico preveggente “Hard Times Come Again No More” di Stephen Foster. La formazione di un musicista così celebrato di Nashville è una testimonianza del rispetto che David Ferguson ha. Questo debutto è una testimonianza del fatto che se lo merita sicuramente!!!


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