Ecco un cantautore che seguii fin dalla sua prima apparizione, ma che abbandonai per un lungo periodo di tempo nella seconda metà degli anni ’00.
Ripresi ad interessarmi alla sua musica dal 2012 e da allora attendo ogni sua uscita con una certa attenzione. La voglia di ascoltarlo mi tornò grazie a tre album che andavano a comporre una trilogia di lavori detta “trilogia visionaria” composta da “Maraqopa”, “Brothers and sisters of the eternal sons” e “Visions of us in the land” tutti prodotti da Richard Swift che utilizzò arrangiamenti “spectoriani” alle composizioni austere dell’intimista cantautore di Seattle.
Jurado è ritornato ad una forma di canzone più intima e personale come si può capire dal singolo che ha preceduto l’uscita del disco dal titolo “Over rainbows and Rainer” una specie di ninna nanna folk per chitarra e voce.
Non rinnega totalmente quello che ha appreso da Swift in termini di ricchezza stilistica e varietà di arrangiamenti come dimostrano l’iniziale “Allocate” e “Marvin Kaplan” che ci conducono in un clima rilassato quasi lounge e con tessiture orchestrali che danno corpo ad una dimensione onirica.
Toccanti anche i brani in cui fanno capolino elementi jazz, latino-americani quali “Florence-Jean” e “Random fearless”.
Un lavoro che dimostra che il nostro ha ancora diverse frecce nel suo arco da cui attingere e che dimostrano la sua forza di musicista, che continua imperterrito a fare la sua musica incurante dei risultati.


Category
Tags

No responses yet

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *