CLOUD NOTHINGS: “The Shadow I Remember” cover album“The Shadow I Remember” è l’album dei Cloud Nothings, uscito il 27 febbraio via Carpark Records. Registrato prima del lockdown a Chicago, presso i famosi Electrical Audio Studios di Steve Albini (già dietro al mixer per l’album “Attack On Memory” del 2012), il disco è presentato dalla label come il «più emotivamente carico e aggressivo di sempre».

Ad anticiparlo, il mix di rock and roll à la Replacements di “Tim”, melodie emozionali e drumming esuberante ai limiti del parossismo di “Am I Something” (brano accompagnato dal surreale video diretto dalla visual artist cinese Lu Yang), il potente power pop screziato di rumore di “The Spirit Of” e l’intenso punk rock melodico di “Nothing Without You”, che vede la collaborazione vocale di Macie Stewart degli Ohmme.

Dopo le pubblicazioni del 2020 di “The Black Hole Understands” e “Life Is Only One Event”, i Cloud Nothings sono tornati con un nuovo disco e pensiamo che questo potrebbe potenzialmente essere uno dei loro migliori dischi fino ad oggi. Diventando rapidamente uno dei musicisti più laboriosi del rock and roll, Dylan Baldi ha usato saggiamente i suoi tempi di inattività durante questa pandemia globale. Con due dischi autoprodotti editi attraverso Bandcamp, i fan non hanno certamente sperimentato lunghi momenti di inattività.

Anche se tecnicamente il loro ottavo album, i noise rocker sono tornati alle radici per questo. Il decennale della propria carriera può essere celebrato con un salto all’indietro riportando a galla quella tagliente vena punk miscelata con il pop che aveva contraddistinto gli esordi della band di Cleveland. Ma l’esperienza maturata durante la loro crescita artistica ne ha accresciuto la consapevolezza.

Forse i nostri sono nati troppo tardi, con le chitarre che hanno perso il ruolo guida nelle rock-band e il disco fisico è un prodotto per attempati ascoltatori, per poter ricevere il testimone da band quali i Rites of Spring, i Fugazi e i Texas is the Reason, ma continuano imperterriti a produrre dischi di una qualità media più che buona.

Il risultato è convincente soprattutto nella capacità di recuperare un sound da gruppo adolescenziale che si esibisce nel proprio garage, mescolando la durezza dell’album precedente con le melodie del disco improvvisato durante il lockdown. Insomma un ulteriore tassello di una discografia che, fino ad ora, non ha conosciuto momenti di stanca e che permette a Baldi e soci di essere considerati una delle migliori punk band stelle e strisce di sempre!!!


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