CHRIS OBEHI- “Obehi” cover albumChris Obehi ha lasciato la Nigeria nel 2015, ancora minorenne, col sogno di raggiungere l’Europa e crearsi una carriera nella musica. È sopravvissuto all’inferno libico e alla traversata del Mediterraneo, e dopo lo sbarco a Lampedusa è giunto a Palermo. Nel 2019 è diventato un caso virale sui social network, con la sua interpretazione di “Cu ti lu dissi” di Rosa Balistreri. Nel novembre dello stesso anno ha vinto la Targa Siae a ‘Musica contro le mafie’ ed ha vinto il Premio Rosa Balistreri 2020. Il suo primo album, “Obehi”, uscito per 800A, contiene brani autobiografici in inglese, italiano, siciliano e in dialetto Esan, e vuole testimoniare quanto la Sicilia di oggi sia un luogo di apertura, accoglienza e scambio prezioso tra culture diverse.

Il disco è un vero e proprio gioiellino pop folk o semplicemente folk che racchiude una genuinità da artista di “strada” che ha qualcosa da dire, una storia da raccontare fortissima, pesantissima e piena zeppa di emozioni come in nessun altro disco probabilmente uscito fino ad ora in Italia. “Obehi” dimostra come si possono unire diverse lingue, dialetto, culture, influenze musicali rendendo un disco unico ed affascinante. 
Durante l’infanzia viene introdotto alla musica gospel dalla famiglia. Una volta a Palermo intraprende gli studi di contrabbasso al conservatorio Alessandro Scarlatti e apprende da autodidatta la chitarra: nel frattempo matura grande interesse per la musica tradizionale siciliana, imparando le canzoni di Rosa Balistreri. Nel 2019 realizza più di 100 concerti, attraversando tutta la Sicilia e poi in Sardegna e in Lombardia, suonando e raccontando la propria storia per locali, associazioni, club, manifestazioni e festival: il memoriale di Peppino Impastato (Cinisi), Mondo Sounds Festival (San Vito Lo Capo), FestiValle (Agrigento) e Meeting Del Mare (Marina Di Camerota); partecipa al cast della prima dell’opera “Winter Journey” di Ludovico Einaudi al Teatro Massimo di Palermo.

Le otto canzoni del disco hanno un carattere personale, ispirate come sono a fatti realmente accaduti, forti qualità (poli)ritmiche che fanno coesistere l’afrobeat e Rosa Balistreri con arrangiamenti orecchiabili, idiomi autoctoni, italiano e inglese. Il primo singolo, “Life Can Change”, uscito in digitale a marzo, è un soffio di speranza ma anche un grido di dolore che parla il linguaggio del rap e la sintassi afrobeat. Emozionante l’unico brano cantato in italiano, “Non siamo pesci”, nel quale Obehi racconta la propria traversata nel Mediterraneo. Il disco apre con “Mama Africa”, una canzone che parla della terra di Obehi, della colonizzazione subita e delle migrazioni: «Il messaggio che voglio trasmettere è la libertà di movimento di ogni essere umano», racconta Chris che nell’afro beat “Mr Oga” tratta il tema degli abusi di potere. Il testo è in pidgin, una lingua che unisce africani di diverse nazioni. “Walaho” è il racconto del legame tra madre e figlio. ”Voice of the wind” parla di chi è obbligato a stare lontano dalla propria casa, non per sua volontà.

La scrittura di Chris Obehi è essenzialmente pop, le melodie sono semplici ed efficaci, la produzione e gli arrangiamenti ruotano intorno a pochi elementi sempre a fuoco: il beat della batteria suonata da Ferdinando Piccoli e spesso ispirata allo stile afrobeat di Tony Allen, il basso dall’energia ‘afro’ esplosiva, marchio di fabbrica allo stesso Obehi, le chitarre soliste suonate dal produttore del disco, Fabio Rizzo. Un viaggio tra pop, folk, afrobeat, reggae con influenze che ricordano Tracy Chapman, Paul Simon, Fela Kuti, Bob Marley.

Un album che è quindi una testimonianza luminosa per il periodo storico attuale, la prima prova di un giovanissimo talento che è riuscito ad annullare con la propria musica distanze e confini e che sente come casa sua tanto l’Africa in cui è nato, quanto la Sicilia che lo ha accolto nel 2015!!!


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