Carla Bozulich è un personaggio importante nell’ambito del mondo musicale alternativo, musicista visionaria, liricista instancabile e febbrile, ha guidato diverse formazioni quali Geraldine Fibbers, Evangelista.
Ha pubblicato diversi lavori di qualità artistica notevole come “Red headed stranger”, un omaggio all’outlaw per eccellenza Willie Nelson e diversi titoli usciti per la benemerita Constellation tra cui ricordo con particolare piacere “Evangelista” un album che mi accompagnò per diverse settimane dopo un approccio non propriamente facile.
“Quieter” è un vinile a sè stante, ma prezioso come sanno essere le cose inaspettate. Carla ha raccolto brani esclusi da “Boy” oppure frutto di collaborazioni, li ha rieditati e mixati ponendo l’accento su una certa tranquillità sonora, pur sempre deviata, piuttosto che la solita tensione urlata cha caratterizza la sua opera. Il merito è dei giganti che si sono affacciati in studio per l’occasione: Marc Ribot, Sarah Lipstate (Noveller), Shahzad Ismaily, Ches Smith, Freddy Ruppert, Andrea Belfi, Jhno e moltissimi altri.
Diversi i brani interessanti ed atipici. Si va dal lungo spoken “Let it roll” composto a Treviso con Jhno che si cimenta al dudek armeno alla jazzata “Sha sha” in cui fa bella mostra di sé un groove morbido e mai sopra le righe. Stupenda “Emilia” con violoncello in primo piano e le corde pizzicate dalle sapienti mani di Marc Ribot.
Un lavoro minore, ma dal fascino indiscutibile.
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