La maggior parte della carriera Buck Curran la ha trascorsa nel duo folk psichedelico degli Arborea nel quale ha dato alle stampe cinque album.
Nel 2016 ha intrapreso una carriera solista firmando per la ESP, ha fatto diventare la chitarra lo strumento principale della sua musica quasi fosse la sua voce e ha messo in mostra un evidente debito nei confronti di Robbie Basho.
In questo suo nuovo disco, già dal titolo, sono chiari i riferimenti musicali. Ha cercato di fondere l’Haiku della tradizione Zen con il raga di quella indiana.
I brani sono brevi, anzi brevissimi, strumentali in cui il nostro da un saggio della propria bravura, soprattutto in ambito acustico.
A dimostrazione di quanto affermato, ascoltate i due brani “Francesco Joaquin’s morning haiku” e “River unto sea” in cui la tecnica va a braccetto con un grande feeling ed entrambi i parametri sono fondamentali per il musicista del Maine, che oggi si è trasferiti in Italia, Bergamo per la precisione.
“Morning haikus, afternoon ragas” è un disco di grande forza espressiva e dotato di grande spiritualità, caratteristiche che ci riportano ad un mondo di purezza di cui si avverte un gran bisogno.


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