BONES OWENS: “Bones Owens” cover albumCosa pensereste voi della musica contenuta in un album che si presenta con questa copertina? Che si tratti di un disco country. Niente di più sbagliato, il nostro è un rocker che si muove tra garage rock anni sessanta, Rolling Stones, un pizzico di Creedence Clearwater Revival e una spruzzata di blues. Il lavoro è prodotto da Paul Moak, registrato in presa diretta e vede la presenza dei soli Bones alla chitarra, Jonathan Draper al basso e Julian Dorio alla batteria.

Aprendo con il giustamente chiamato “Lightning Strike”, Owens e i suoi compagni di band sono in piena marcia sin dall’inizio. Sulla scia di una delle sue ispirazioni preferite, Creedence Clearwater Revival, questa dozzina di canzoni sono nella gamma di due-tre minuti in cui Owens strappa brevi fraseggi di chitarra incendiari nelle pause. C’è sicuramente una sensazione pesante di Hill Country in “Good Day” e il punk sfacciato infonde “White Lines”.   Owens ha un debole per i ritornelli e le voci di sottofondo che appaiono su ogni traccia. “When I Think About Love” si appoggia al garage-rock mentre gli accordi in ascesa di “Wave” parlano di tariffe più radiofoniche. “Blind Eyes” è un altro pezzo con un’energia contagiosa e ondeggiante.

L’energia frenetica inesorabile rimane inalterata nella seconda metà, dando il via al forte “Keep It Close”, per il quale c’è un video popolare. Owens commenta: ‘Il pezzo è la prima canzone scritta e registrata dell’album. Ha dato il tono a dove volevo andare. Abbiamo girato il video pre-pandemia lo scorso dicembre. Stavamo cercando un semplice video di performance. Sono stato ispirato da alcuni cortometraggi di arte performativa di Hedi Slimane. Abbiamo mescolato quell’atmosfera e il trattamento visivo con la stoica interpretazione in bianco e nero degli Stones che eseguono “Time is On My Side” su Ed Sullivan. “Keep it Close” ha solo questo aspetto classico e volevo un video che corrispondesse a quella semplicità e franchezza’.

Come la maggior parte della musica che Owens crea, questa è stata scritta principalmente in quella che lui definisce ‘una stanza delle dimensioni di una cella di prigione a casa mia in campagna, con vista sul pascolo e sui cavalli del mio vicino’. Dopo aver lasciato la città per tornare a qualcosa di simile alle sue radici, ha volutamente riempito la sua stanza di scrittura con gli innumerevoli tesori e cianfrusaglie che ha raccolto nel corso degli anni. Con “Bones Owens” scritto nei giorni pre-pandemici, il nostro spera che lo spirito sfrenato dell’album possa fornire un po’ di elevazione tanto necessaria al suo pubblico. ‘Quando ho fatto questo disco, ovviamente non avevo idea che il mondo sarebbe stato così completamente cambiato quando è uscito’, dice. ‘Questo LP per me è stato un momento di trasformazione nella mia vita. Riguardava la perdita e il dolore, ma anche l’amore e la ricerca di una via d’uscita da un periodo buio. Mi sento come se queste fossero tutte emozioni e sentimenti a cui mi trovo connesso tanto ora quanto quando furono scritti’.

“Ain’t Nobody” ha un riff semplice e ripetitivo che lo qualifica per il miglior momento percussivo dell’album. È interessante notare che, anche con la sua energia palpabile, risulta un po’ docile rispetto al suo predecessore. “Come My Way” ha anche una straordinaria qualità garage-rock. “Country Man” presenta un assolo di chitarra scatenato in mezzo agli accordi potenti che continua in “Tell Me” e nel conclusivo, “Keep On Running”, l’ultimo dei quali è un po’ più melodico e cantabile.

Se stai cercando momenti tranquilli, non si trovano. Invece, questo è uno di quelli pensati per la tua autoradio: alza il volume e vai!!!


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