XIU XIU: “OH NO” cover albumGli Xiu Xiu hanno pubblicato “OH NO”, una raccolta di duetti uscita il 26 marzo su Polyvinyl che, a giudicare dal primo singolo estratto, assume una piega piuttosto pop. “A Bottle Of Rum”, il brano in questione, vede Jamie Stewart duettare con Liz Harris (Grouper) su una base power pop ricca di elementi country, dream e wave. Il risultato è straniante, come da marchio di fabbrica del duo, eppure dolce e onirico; coi dovuti distinguo, la versione Xiu Xiu della trilogia del coniglio degli Swans o, ancora meglio, la terra di mezzo tra Michael Gira, “Love Will Tear Us Apart” e il dream pop.

“OH NO” nasce da un periodo difficile per il frontman, a cui è seguita una rinascita che ha trovato nell’amicizia il suo cardine. Da lì l’album dei duetti con, oltre alla Harris, ospiti quali Sharon Van Etten, Chelsea Wolfe, Alice Bag, Haley Fohr (Circuit des Yeux), Owen Pallett, Twin Shadow, Fabrizio Modonese Palumbo (Larsen) e altri ancora. ‘Gli ospiti del disco riflettono i tipi di persone, e molte delle stesse, che mi hanno aiutato a ricordarmi che il rapporto tra gli esseri umani belli e quelli di merda è più simile ad un 60/40 piuttosto che ad un 1 su 99, come avevo sempre pensato. Anche se sulla tracolla della mia chitarra ho una spilla con su scritto ‘ODIO LA GENTE’, adesso la odio un po’ meno’.

La musica che andiamo ad ascoltare risulta spigolosa, ridondante, barocca, fuori di testa eppure il risultato finale da dimostrazione di compattezza ed intensità (anche se a volte un po’ sopra le righe). Melodicamente e ritmicamente non si riesce a capire che percorso prenderà il brano, spaziando da situazioni in cui il volume è sparato al massimo, mentre altre volte si assiste ad una sospensione ritmica. La produzione è affidata alle mani di Angela Seo, Greg Saunier (Deerhoof) e un inaspettato Lawrence English.

L’apertura “Sad Mezcalita”, con Sharon Van Etten, è una straordinaria introduzione alla musicalità abbagliante e diversificata dell’album. I suoni caleidoscopici sono musicalmente vivi ed emozionanti, i duetti vanno avanti e indietro tra loro prima di fondersi in un cocktail sonoro beato. Ogni collaboratore aggiunge la voce distintiva, inserendola nel profondo del disco scanalature. Ogni singolo duetto è una componente intrinseca e vitale dell’organismo sovrastante della musica, che non ha una vera forma definibile grazie alla sua diversità e al suo approccio musicale sconfinato; è sempre in movimento, balla sempre.

Scritto e registrato nell’home studio di Xiu Xiu a LA, “OH NO” è emerso dall’angoscia e dall’isolamento. Tuttavia, senza passare attraverso il dolore e le prove oscure, il record non sarebbe rimasto come è ora, o addirittura completo come è. È stato plasmato dalla lotta e deve lottare per il suo eventuale recupero e per il sound design ispirato. È più di uno sbocco o di una liberazione, poiché è descritto come ‘il suono di trovare il proprio posto nel mondo dopo che i poteri distruttivi della gelosia e della sfiducia rendono qualsiasi mappa apparentemente illeggibile’. La comunità e l’amicizia sono al centro del, i duetti che brillano esempi del potere dell’amicizia e dell’unità musicale.

Durante la stesura dell’album, alcune delle amicizie di lunga data e delle collaborazioni musicali di Stewart sono state interrotte bruscamente e unilateralmente dopo sorprendenti atti di tradimento e mancanza di rispetto. Di conseguenza, il disco brilla di energia e di un ritrovato apprezzamento per la natura indistruttibile della vera amicizia e per il rassicurante pilastro dell’empatia che si trova al cuore dell’esistenza umana. Detto questo, le canzoni possono scorrere pericolosamente, come l’alta tensione. Anche la distruzione ambientale è in cima all’agenda qui, e Stewart non ha paura di affrontare le questioni che affliggono il secolo in corso.

Le voci di Stewart sono espressioni di amore e cura, ma anche di urgenza. Attraverso la precedente disconnessione, si stanno formando connessioni mondiali più forti, che diventano sempre più forti come catene d’acciaio. Insieme a Seo, Stewart parla con esperienza diretta e personale di abbandono e dissoluzione, da cui vengono sempre create cose nuove; la fine di un capitolo è anche l’inizio di uno nuovo. Da lì, Xiu Xiu muove i primi passi in un nuovo mondo coraggioso, di rinnovato ottimismo, ma anche forgiato nel fuoco dell’esperienza passata.

Il risultato è un blend di sperimentazioni elettriche con il pop rock più oscuro di The Cure e Depeche Mode che ci viene servito in quindici brani in modo maldestro e magnifico allo stesso tempo. A voi la scelta se ascoltarlo oppure lasciarlo perdere!!!


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