BLKLSTRS: “Fantastic Man” cover albumI noise punk di Leeds BLKLSTRS, o Blacklisters se preferisci, tornano con un terzo album pieno di energia grezza e inarrestabile movimento in avanti. Registrato dal vivo in un giorno, ti grida “entra, perdente”, strilla lontano dal marciapiede e barcolla con la marcia più alta senza tempo né cura per deviazioni o pause di comfort. Non sono diventati seri e sperimentali o ampliato il loro suono. “Fantastic Man” è composto da nove pezzi di tamburi martellanti implacabili, chitarra seghettata e urla agitate. È tonificante e delizioso.

Il noise non è mai stato rilevante più di tanto in Gran Bretagna, eppure non è mai stata avaro di proposte eccellenti. Paragonati da più parti ai Jesus Lizard, i BLKLSTRS hanno in realtà un approccio decisamente più punk dei suddetti, ma forse sono meno bravi a incanalare la violenza del suono, che evidentemente li contraddistingue, in geometrie taglienti e articolate. Però il sound è minaccioso, quasi psicotico, fatto di chitarre dissonanti, ritmiche violentate e un cantato folle che si può porre tra David Yow (Jesus Lizard) e Nick Cave del periodo Birthday Party. I brani proposti sono sempre in tensione trattenendosi su ripetizioni, propulsioni e schemi ritmici.

Quando ho sentito per la prima volta “Sports Drinks” mi ha ricordato USA Nails. È interessante apprendere che dal loro ultimo album Steven Hodson dei Nails si è unito al basso. La sua agitazione dura mantiene uno slancio urgente sotto le raffiche di chitarre stridule. In termini attuali sono forse da qualche parte tra USA Nails e Girl Band, con le ovvie radici condivise in ‘Amphetamine Reptile’ e post hardcore. C’è anche un po’ di Big Black in “Sleeves”, una straordinaria contorsione del rumore che sospende frammenti di chitarra tagliati su bassi corposi e aumenta la volatilità del loro suono. La chitarra di Dante Beesley è prosciugata di tutto il fascino organico e trasformata in una feroce macchina. La metà delle volte è come sbattere porte di metallo, altre volte come il lamento di insetti alieni. All’inizio sembra un po’ vuoto e monolitico mentre la sezione ritmica colpisce, ma più spazio e consistenza appaiono con gli ascolti ripetuti. Registrato l’anno scorso “Fantastic Man” ti colpisce come un tipo arrabbiato di brutto contro la normalità delle stronzate, a cui ora sembra che tutti abbiano un disperato bisogno di tornare. La traccia finale “Mambo No.5” vede Mason Wood sfogare stancamente le delusioni mentre la band canta ‘questo è normale’ finché alla fine dichiara ‘non è normale’. Rallenta, trascinandosi verso la sua fine. Il momento saliente del lavoro è rappresentato dalla traccia omonima, un pezzo ossessivo e spettacolare con le sue enfatizzazioni allucinate, con il basso che grattugia in distorsione e con il piano insistente che ti entra in testa per poi sbrindellarsi sfinito al termine.

I BLCKLSTRS non sono il tipo di band che possegga risvolti intellettuali, ma li percepiscono intuitivamente. Nella raffinata tradizione del noise rock la loro musica è un secco ‘no’ agli inganni prevalenti, una danza provocatoria e allegra nonostante un mondo idiota!!!


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