Cover album BLANCO WHITE - “On The Other Side”Blanco White è il nome d’arte di Josh Edwards nativo di Londra ma con la passione per la Spagna e le Ande dove si è trasferito da piccolo. Passione e amore per queste terre (tanto che all’università ha deciso di studiare spagnolo) lo hanno portato ad imparare a suonare la chitarra flamenco e il charango (una piccola chitarra arrotondata a 10 corde) scoperta in Bolivia. Dopo alcuni interessanti EP, tre per l’esattezza, è giunto alla pubblicazione di un album intero che mostra sicuramente una certa ambizione, potremmo definirlo un cantautorato mistico di frontiera. Londra è il luogo di nascita, ma poco centra con la musica proposta. Molto più importanti, per la sua definizione stilistica, sono stati gli anni trascorsi in Andalusia e in Bolivia.

Le due chitarre sopracitate, suonate in maniera delicata e allo stesso tempo decisa, rendono ancor di più unico il suo genere e ti coinvolgono a pieno nell’ascolto di ogni singola traccia, dove racconta ogni sua storia ed esperienza legata appunto a queste terre. Abbiamo avuto un’anticipazione di ciò con il singolo “Samara”, il quale, come dichiarato dallo stesso artista, è ispirato alla musica della Somalia degli anni ’70 e’80 e i precedenti “On the other side”, “Desert days” e “Papillon”.

Josh possiede una voce piena e in grado di entrarti sottopelle, espone ballate melodiche che esprimono malinconia, lirismo e sensualità, caratteri presenti sia nelle note che nelle liriche. Questo lavoro discografico, dal sound prevalentemente folk, è scritto in inglese, fatta eccezione per “Mano a Mano” che è in spagnolo ed è, neanche a dirlo, una dichiarazione d’amore alla cultura latina ed in particolare al sud della Spagna dove attualmente il cantautore vive.

L’amore per i testi deriva dalla passione giovanile di Josh per Leonard Cohen e Bob Dylan, grandi eroi per il nostro e capaci di innescare la stessa voglia di far nascere le parole insieme alla musica. Al resto ci pensano i suoni mutuati dall’America Latina, la musica africana e i ritmi spagnoli. Uno dei momenti più alti dell’album è rappresentato da “Olalla”, dotato di ritmo e groove veramente stupendi. La canzone e nata con Edwards che improvvisava battendo sul ‘ronroco’, poi è entrata la chitarra elettrica arpeggiata che ha migliorato il sound. Non ha usato batteria, ma percussioni che risultassero più cariche ed organiche.

È un lavoro eccellente che va ascoltato con molta attenzione per non perdere ogni singolo particolare: “On the other side” è infatti ricco di mille sfaccettature e regala sensazioni uniche e diverse in ogni suo brano!!!


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