BILLY GIBBONS: “Hardware” cover albumBilly F Gibbons è uno dei chitarristi più importanti e influenti della storia della musica rock, il suo suono sporco e oscillante fra blues e rock ha influenzato generazioni di giovani chitarristi e ancora oggi è ammirato e amato. Il classe 1949 è arrivato ad una tale maturità artistica e a un tale livello che ormai sembra quasi stanco della sua band originale e sta cercando vie musicali nuove ma anche vecchie e ha dato inizio ad una carriera solista arrivata alla terza fatica.

Uscito il 4 di giugno su etichetta Concord, “Hardware” è il suo primo ad essere quasi interamente orientato verso brani rock originali. Gibbons ha tracciato tutto all’Escape Studio nell’alto deserto della California, vicino a Palm Springs, e il set è stato prodotto da Gibbons-Soum-Fiorentino, Matt Sorum (Guns N’ Roses, Velvet Revolver, The Cult) e Mike Fiorentino, con il contributo dell’ingegnere Chad Shlosser qualche produzione aggiuntiva. Sorum ha anche suonato la batteria in tutti i pezzi ed è stato raggiunto dal chitarrista Austin Hanks come parte della band principale del progetto. La stessa aggregazione Gibbons-Sorum-Hanks ha registrato il precedente album, “The Big Bad Blues”, vincitore del Blues Music Award della Blues Foundation.

“My Lucky Card” scava immediatamente nel tipo di blues/rock che ha reso gli ZZ Top un nome familiare, inclusa la sua voce grintosa. Billy non ha perso nulla nei dipartimenti del tono o del groove e mette giù la melodia con tutta la sabbia che ha mai avuto. “She’s On Fire” si trasforma in un rock dinamico e uptempo alimentato dalla potente batteria di Matt Sorum. Non importa che tipo di groove ha dato, pochi chitarristi possono fare un assolo in tasca come può Gibbons. Non ricorre mai a colpi di frusta per attirare l’attenzione, preferendo appollaiarsi sulla sezione ritmica e sputare idee indimenticabili. Quella capacità è il suo vero genio.

“West Coast Junkie” è il primo singolo di “Hardware” e il suo pesante sound riff rock di musica ‘neo-surf Texas-incontra-California’ è un pugno da KO. Il chitarrista è al suo meglio su questo, usando il suo naturale senso della presentazione drammatica per agganciarti subito e metterti in fila per ascoltare il resto dell’album. Il suo tono di chitarra è sporco e fisico, praticamente ti sfida a non rispondere. Questo è il Billy Gibbons che tutti noi amiamo e lo fa come il capo al comando.

L’unica cover del lavoro è una versione ispirata, dura e lenta di “Hey Baby, Que Paso” dei Texas Tornadoes che trasforma l’originale da pista da ballo in rock ‘Lone Star State’ con un tocco sudoccidentale. È incredibilmente divertente e da non perdere. “Stackin’ Bones” è un altro feroce rock che presenta una superba apparizione come ospite delle sorelle Lovell di Larkin Poe. Rebecca e Meghan si inseriscono perfettamente nell’universo del nostro e vale sicuramente la pena pensare a un progetto di album tra loro tre. I fan di Gibbons adoreranno ogni momento di “Hardware” e chi non è un seguace di Gibbons? Fatelo vostro, suonatelo ad alto volume e godetevi la vostra estate!!!


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