BEBAWINIGI – ‘Stupor’ cover albumBebawinigi, al secolo Virginia Quaranta, è una cantante, attrice, compositrice e polistrumentista, definita dalla stampa ‘la giovane Diamanda Galas italiana’. Nel marzo 2018, il programma di Radio3 “Battiti” l’ha inserita tra le migliori artiste emergenti della scena sperimentale internazionale.

Bebawinigi è un progetto solista di musica performativa. È un esperimento a tutto tondo. L’artista sperimenta con una moltitudine di generi e li fonde con un gusto sperimentale rock e d’avanguardia per creare qualcosa di nuovo; con la voce, il suo strumento principale, attraverso un’ampia gamma di timbri, registri vocali e colori diversi. Infatti, spesso utilizza il ‘grammelot’ al posto dell’inglese o dell’italiano, incoraggiando il pubblico a trovare la propria interpretazione del brano piuttosto che imporre un significato specifico.

Il suo debutto omonimo è stato pubblicato nell’aprile 2016, tramite Strato Dischi Notlabel. Dal 2014 compone musica per cinema, teatro e videoarte, ha realizzato colonne sonore per film come “Guarda in Alto” di Fulvio Risuleo e “Lumina” di Samuele Sestieri, lo spettacolo teatrale “Harrogate” di Al Smith e il video “Danimarca” di Andrea Sorini. “Mao”, un EP para-teatrale autoprodotto.

“Stupor” è il secondo capitolo dell’ambizioso progetto sperimentale della cantante, polistrumentista, compositrice e attrice. Un doppio LP succoso, pericoloso e inaspettato, frutto di anni di esperienza live nei locali più all’avanguardia d’Europa, uscito per la Subsound Records il 7 ottobre.

Il fattore cruciale nel plasmare il suono del nuovo disco, l’uso avido di loop e suoni dissonanti nei suoi spettacoli, ha portato a creare quelle che la cantante stessa descrive come ‘canzoni ossessive’ paragonandole a formule magiche e rituali medievali. Virginia spiega: ‘La maggior parte di “Stupor” è nata da questo! L’idea di creare qualcosa di nuovo, fresco, qualcosa che porti avanti la musica e non ristagni in un genere definito e cristallizzato’.

Il nome ‘Bebawinigi’, secondo l’artista, rappresenta la creatura sgraziata, grottesca, inquietante e intrinsecamente imperfetta che giace in ognuno di noi, di cui cerchiamo di sbarazzarci quando diventiamo adulti, ma sarà sempre parte di noi stessi.

La nostra non è una persona diversa al di fuori delle sue attività musicali. Virginia Quaranta non è sempre calma e concentrata, ma proprio come il suo alter-ego ricorda una simbiosi in costante mutamento di angelo e diavolo. ‘Fin dall’infanzia sono stata abituata a cantare nei cori, questo ha influenzato notevolmente il mio modo di comporre’. Inizia così il suo percorso di esplorazione di registri, timbri e colori: ‘Come se ci fossero in me tante creature diverse in un solo corpo. È un processo lungo e lungo tutta la vita che mi viene naturale’.

‘Significa meraviglia, sorpresa, stupore e allo stesso tempo significa lo stato in cui non sei in grado di pensare e agire normalmente perché sei troppo ubriaco o ubriaco o malato’, spiega Virginia, riferendosi all’ambivalenza linguistica tra latino e inglese. Un viaggio attraverso tanti luoghi diversi legati da un unico filo incantato che è “Stupor”!!!


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