ANA ROXANNE: “Because Of A Flower” cover albumA meno di un anno di distanza da “~​~​~”, album che con il suo mix di arpeggianti synth, spettrali field recordings e texture di reminiscenza dream pop, catturò l’attenzione degli appassionati di musica ambient, la musicista di Los Angeles Ana Roxanne torna con “Because ff a flower”, in uscita per Kranky il 13 novembre 2020.

Ana è originaria del sud-est asiatico, ma nata e cresciuta a Los Angeles, luogo in cui ha imparato a cantare fin da piccola nei cori delle chiese, a cui son seguite vere e proprie lezioni di canto classico Industano completando gli studi al Mills College di Oakland. Questi apprendimenti si riflettono nella spiritualità di cui è ammantato “~~~”. Ora la Kranky ha preso la nostra sotto la sua ala protettrice, dando alle stampe “Because of a flower”

Le canzoni sublimi che compongono il secondo disco della musicista di Los Angeles sono germogliate gradualmente in cinque anni, ispirate da concetti intrecciati di identità di genere, bellezza e crudeltà. Descrive il suo processo iniziando con ‘un elemento drone e uno stato d’animo’, quindi intuendo la melodia, le sillabe e il testo in modo incrementale, come forme sacre che si materializzano dalla nebbia.

L’esperienza di identificarsi come intersessuali informa l’album su livelli sia sonori che tematici, da testi di parole prese in prestito da libri di testo di armonia tonale a campioni di dialoghi cinematografici e allusioni di aria castrati. È una visione adeguatamente interstiziale della canzone ambient, una chimica di ciuffi e sussurri, santuario e dolore, evocati attraverso un fragile equilibrio di voce, bassi, spazio e consistenza.

Nonostante un background di studi presso il prestigioso Mills College di Oakland, la musica di Roxanne raramente si sente concettuale, invece irradia un’aura immediata ed emotiva, radicata nel tempo presente del suo viaggio personale. Parla del fiore nel titolo come di un corpo, singolare e illuminato dal sole, tanti petali quante spine, un enigma legato solo a sé stesso.

Le sette tracce del disco intrecciano con disinvoltura atmosfere e ritmiche di vario stile, quasi a voler presentare i risultati di uno ‘studio’ sul tema della fluidità, in parte ispirato a un’esplorazione della propria identità di genere intersex. Tra spoken word d’impronta spirituale (“Untitled”), ambient corale (“A Study In Vastness”), inni apotropaici all’acqua (“Venus”) ed episodi di baldanzoso synth-pop attraversati da inquietanti sample cinematici (“Camille”), la raccolta è alla ricerca di uno stato di grazia al di fuori di ogni confine.

C’è un elemento che risalta sugli altri, cioè la bufera di emozioni in grado di comunicare all’ascoltatore grazie all’abilità di trasformare in melodia ogni minimo drone grazie ad una voce che trasmette un’aura di intimità, che possiede qualcosa di sacro, di mistico e ammaliante!!!


 

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